ACQUA, continua l’azione di contenimento degli sprechi, ma c’è spazio anche per l’ampliamento del servizio in alcune zone del territorio. Attualmente anche il comune di Assisi risente fortemente della carenza d’acqua, a causa della riduzione a un quarto della portata delle fonti idriche. «Tuttavia siamo facendo il possibile per contribuire a competenze, oramai da oltre dieci anni, di pertinenza dell’Ambito Territoriale Integrato — sottolineano il sindaco Claudio Ricci e l’assessore Lucio Cannelli, insieme allo staff dei lavori pubblici —. Abbiamo ottenuto il via libera per l’ampliamento dell’acquedotto in via Romana, a Capodacqua, e via dei Tre Compagni e via delle Confraternite a Rivotorto, per un impegno di spesa pari a 150mila euro. Sono inoltre in fase di avviamento i lavori per individuare ulteriori fonti di approvvigionamento idrico sotterranee al fiume Tescio. Parallelamente, stiamo sollecitando gli organi di competenza, rappresentando le numerose segnalazioni d’emergenza che riceviamo dai cittadini». La questione di zone del territorio ancora sprovviste di acqua del pubblico acquedotto era stata rilanciata da Luigi Bastianini, membro del direttivo del Pd di Assisi, che aveva puntato l’indice su via Santa Maria della Spina, via Frate Egidio, zona Paparelli. Attenzione, con relativi controlli, anche sul fronte della lotta agli sprechi: il Comune con una ordinanza del 31 luglio aveva giocato d’anticipo sulla Regione che il 2 agosto ha decretato lo stato d’emergenza. «Le scarse precipitazioni piovose e la preoccupante riduzione delle portate delle sorgenti e dei pozzi che alimentano l’acquedotto pubblico, impongono misure drastiche per evitare l’utilizzo improprio dell’acqua — spiega il sindaco Ricci —; è vietato servirsi dell’acqua potabile per l’irrigazione di orti e giardini, come anche per il lavaggio di automezzi e piazzali».
Maurizio Baglioni

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