Bastia

Costretto a vivere nella sua auto

Drammatica situazione per un 63enne pensionato che non riesce a pagare l’affitto
“Rifiutato da istituzioni, Caritas e centri di accoglienza”

BASTIA UMBRA – Senza casa e senza nessuno che gli dia una mano a tirare avanti. E’ questa la triste vicenda di E.G., un 63enne originario di Cannara ma che da anni risiedeva a Bastia Umbra. Il tempo al passato non è casuale,visto che da una settimana l’uomo è stato costretto ad abbandonare la sua abitazione per vivere nell’auto sotto un ponte di Bastia.“Con soli 585 euro di pensione non riesco più a pagare l’affitto – ha raccontato l’uomo, chiamando direttamente la redazione del “Corriere” – e da una settimana quindi ho deciso di vivere nella mia auto. Tra le altre cose sono anche influenzato, e sono giorni che ho la febbre a 40”.L’uomo ha anche provato a rivolgersi a varie istituzioni per ricevere un aiuto.“Ho bussato alla porta dell’assistenza sociale, della Caritas e del centro di accoglienza di Santa Maria degli Angeli – racconta con un velo d’amarezza -ma ho ricevuto soltanto rifiuti. Al massimo mi hanno dato un panino, ma tutti mi hanno risposto che non c’è posto per me, ma io so che non è così,ma si vede che preferiscono ospitare qualcun altro al posto mio”. L’uomo si è anche recato in Comune, ma anche lì è stato respito. “Sono andato anche a parlare con il sindaco Stefano Ansideri – racconta ancora il senza tetto – ma anche in questa circostanza mi è stato fatto notare che ci sono situazioni altrettanto gravi, o forse più della mia”.Il caso di E.G. è precipitato quando è stato lasciato dalla compagna con la quale viveva dopo la separazione dalla moglie. Ed è proprio la fine del matrimonio che adesso incide in maniera importante sulla situazione economica dell’uomo.“Dei 586 euro che percepisco di pensione – spiega l’uomo – 300 finiscono nell’assegno di mantenimento per la mia ex moglie”. Moglie che vive con uno dei due figli nati nel corso del matrimonio, mentre l’altro, che lavora come camionista, si è già creato una propria famiglia.“Ma non posso andare a vivere da loro – spiega l’uomo – anche perché pure loro hanno grossi problemi economici e non possono ospitarmi”. Dunque nemmeno i familiari possono dare una mano all’uomo, che lancia un appello pieno di disperazione: “Chiedo solo di poter ricevere un aiuto perché con le mie forze non riesco ad andare avanti”.

Biagio Speranza

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