Attesa per la decisione della Conferenza dei servizi, Rifondazione attacca l’impresa costruttrice
BASTIA UMBRA – Sulla costruzione di un impianto a biomasse nella frazione di Costano, la polemica resta alta. Dopo la protesta del comitato dei cittadini a suon di firme e la presa di posizione contraria dei partiti del centrosinistra, il sindaco Ansideri aveva riconsiderato la decisione e aveva chiesto all’azienda Sebigas di rinunciare al progetto.L’azienda, dal canto suo, ha fatto intendere di non voler recedere dai lavori di costruzione dell’impianto
chiamando in causa la Conferenza dei servizi per dirimere il contenzioso in maniera definitiva. L’organismo, di cui fanno parte anche la Regione e la Provincia di Perugia oltre ai Comuni della zona, si riunirà a breve per prendere una decisione.Nel frattempo la questione continua a essere motivo di polemica tra maggioranza e opposizione. E se il Partito democratico attacca frontalmente l’Amministrazione, ieri è stata la volta di Rifondazione comunista
che senza mezzi termini si è scagliata contro la volontà dell’azienda di andare avanti nei lavori di costruzione dell’impianto.«Consideriamo gravi le dichiarazioni dell’azienda Sebigas – scrive il circolo locale di Rifondazione – in merito alla costruzione della centrale a biogas a Costano. Nonostante il parere contrario dei cittadini e di tutte le forze del centrosinistra, che ha indotto il sindaco a tornare sui suoi passi, l’azienda vuole andare
avanti con l’impianto e dichiara cose assurde. La prima è che la centrale riqualificherà una zona paesaggisticamente depauperata. È evidente che ciò non corrisponde a verità e che è proprio per tutelare maggiormente la campagna e l’ambiente che tutti si sono opposti al progetto».
Non solo, Rifondazione sottolinea che «i progettisti avevano assicurato durante l’incontro del 27 dicembre scorso che sarebbero state utilizzate solo sostanze vegetali,mentre nell’articolo si fa esplicito riferimento a reflui zootecnici». Fin qui la polemica politica. Dal punto di vista strettamente amministrativo,ora, gli occhi sono tutti puntati sulla decisione della Conferenza dei servizi. La tensione resta comunque
alta.

di MATTEO BORRELLI

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