Bastia

“Così sono caduta nella rete dei finti maghi”

La Polposta ha sgominato una banda specializzata neI raggiro con gli “899”. Due arresti e decine di indagati



Contro il malocchio riti e bollette astromiche, il racconto di una vittima

FRANCESCA BENE


PERUGIA – Per chi crede nel sacramento cattolico della confessione, per cancellare i peccati e saldare i debiti con l’onnipotente, occorre confessare i propri peccati, e recitare un certo numero di preghiere come penitenza.
L’ultima truffa ideata dai “maghi” del raggiro telefonico, via 899, e scoperta dalla Polizia postale, sembra prendere spunto proprio dalla tradizione religiosa secondo cui ripetere più volte la stessa frase o la stessa parola ha il potere di mettere l’essere umano in contatto con la divinità. Nel sacramento cattolico il tramite tra l’uomo e la divinità è il prete, nella truffa che ha portato in manette due persone, un 23enne di Bastia e una 43enne brasiliana, titolari di un call center di cartomanzia, il tramite era il telefono.
Le vittime del raggiro, per risolvere i loro problemi, venivano infatti invitate, a comporre un numero a tariffazione speciale, con scatto alla risposta pari a 5 euro, a pronunciare una “parola magica” diversa per ogni tipo di problematica, a riattaccare e quindi a ripetere la procedura per decine e decine di volte. Nello specifico, la parola “fine” serviva a far cessare un tradimento, “sblocco” contribuiva a superare situazioni difficili e “sigillo” a far durare un amore. C’è addirittura chi, per recuperare l’amore perduto, è arrivato a fare 100 telefonate. I conti sono presto fatti: 5 euro a chiamata per 100 chiamate, equivale ad un addebito sulla bolletta telefonica di 500 euro. Siccome i mali da sanare a volte sono più di uno ed il rito per funziona-re va ripetuto c’è anche chi si è trovato a pagare cinque-diecimila euro.
Ci piacerebbe dire che “questo è quanto”: il fatto che persone senza scrupoli facessero leva sulla fragilità di chi si rivolgeva a loro per chiedere aiuto è sufficiente a scatenare una buona dose di rabbia e di amarezza. Purtroppo “i maghi” della truffa sono andati anche oltre. La Polizia postale ha infatti accertato che i sedicenti cartomanti, fingendosi operatori di Telecom, telefonavano a vari cittadini invitandoli a chiamare codici 899, allo scopo di azzerare un loro precedente debito contratto proprio per aver chiamato in passato numeri simili.
Oltre alle decine di persone raggirate (al momento sono 20 i casi presenti nell’ordinanza), i due arrestati, hanno quindi collezionato anche una denuncia da parte della Telecom. Entrando nel dettaglio dell’operazione, l’attività investigativa è stata effettuata anche grazie a una linea telefonica creata appositamente, con la quale è stato eseguito un costante monitoraggio sulle numerazioni del call center, attraverso la simulazione, da parte di un agente, di richieste di consulenza.
Impossibile al momento quantificare il giro d’affari del call center allestito in un capannone di Bastia. Gli accertamenti sono ancora in corso. Al momento, il giovane arrestato e la sua collaboratrice brasiliana sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe. Un’altra decina le persone sottoposte a indagini, altrettante le perquisizioni.


UNA STORIA VERA Secondo quanto appurato dalla Polizia postale di Perugia, guidata dal dottor Filippo Bartolozzi, l’Umbria conta la più alta concentrazione di call center legati alla cartomanzia e alla magia in Italia. Proprio per questo è stato creato un nucleo speciale, il Gruppo Vas.
Di seguito la testimonianza di una giovane caduta nel raggiro. La vittima ha chiesto di mantenere l’anonimato.
“Tutto è cominciato quasi per gioco. Finita la scuola, passavo le mie giornate facendo zapping, navigando su internet e passando al setaccio giornali e siti con annunci di lavoro. E’ stato in questo modo che mi è capitato sotto gli occhi l’annuncio di un mago. Nelo spot veniva specificato che la consultazione era gratuita. Il numero cominciava per 892, ma tre anni fa, epoca in cui io sono rimasta vittima del raggiro, si parlava pochissimo dele truffe legate a questo tipo di numerazioni speciali. Anzi vedevo spesso in televisione pubblicità simpaticissime che parlavano di questo tipo di numeri. Decisi di chiamare. Dall’altra parte del filo mi rispose una signora. Mi disse che dovevo lasciare alcune informazioni. Lo specialista mi avrebbe messa in lista e avrei potuto richiamare dopo un paio di giorni e parlare con il mago. La persona all’altro capo del filo era talmente rassicurante che io cominciai a parlare della mia vita. Dopo due giorni chiamai un altro numero, questa volta un 899. Mi venne detto che la situazione lavoro era bloccata. Non solo: le negatività in questo campo
avrebbero presto “infettato” gli altri ambiti della mia esistenza, amore e famiglia compresi. Mi venne detto quindi che dovevo compiere un rito: chiamare un altro numero, sempre con lo stesso prefisso, accendere una candela profumata e ripetere seguendo i battiti del cuore la frase “liberami dal male” fino a che la candela non si fosse completamente consumata. Se cadeva la linea dovevo richiamare. Eseguì l’ordine solo a metà. Fortunatamente a un certo punto mi resi conto che ciò che stavo facendo era stupido. Dico fortunatamente perché anche se effettivamente il “mago” non ha preso materialmente soldi, all’arrivo della bolletta ho dovuto sborsare qualcosa come 400 euro. Ben lungi dal voler confessare ai miei l’errore dettato dalla mia ingenuità dissi che io non ne sapevo niente e che probabilmente qualcuno si era inserito sula linea telefonica e ci aveva rubato le telefonate. I miei genitori sporsero denuncia contro ignoti ed ancora non ho avuto il coraggio di raccontare loro la verità. Adesso che ho visto che quella che pensavo essere una mia imperdonabile e inconfessabile mancanza è un male comune e che la Polizia postale sta smascherando queste persone, ho deciso di parlare e di sporgere finalmente denuncia”.

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