Bastia

Così rinasce la colonia di Santa Lucia

Parte il recupero dell’edificio, ormai abbandonato da anni: di proprietà della Regione, veniva utilizzato dal Comune

Nel bilancio sono previsti 20mila euro per avviare la messa in sicurezza dell’area. Poi potrebbe accogliere il gruppo scout

IL PIANO
BASTIA Al via il recupero della colonia di Santa Lucia, un edificio che da anni versa in stato di abbandono, lasciando un vuoto nell’area e nella vita del quartiere omonimo. La struttura,di proprietà della Regione e precedentemente utilizzata dal Comune tramite una convenzione, è ormai chiusa da parecchio tempo. Dopo il terzo incontro dell’esecutivo guidato dal sindaco Erigo Pecci con la Regione Umbria, in cui si è discusso il futuro della struttura,è stato tracciato un percorso chiaro e ambizioso per riportare in vita l’area, ora inaccessibile e in condizioni di degrado.L’obiettivo centrale è il recupero della colonia di Santa Lucia e la sua riconsegna alla cittadinanza, un processo che ha visto l’amministrazione di Bastia Umbra impegnata fin dal suo insediamento. Già nel bilancio 2025, infatti, sono stati stanziati 20.000 euro per avviare la sistemazione e la messa in sicurezza dell’area verde e dei parcheggi circostanti, spazi che, un tempo, erano luoghi di aggregazione e svago per i residenti, in particolare per i bambini del quartiere. Durante l’incontro con la Regione, rappresentata dall’ingegner Francesca Pazzaglia, sono stati delineati i prossimi passi per il completamento dell’iter che porterà alla riconsegna dello spazio. Un punto cruciale è il “progetto sociale”, elaborato dall’assessora Elisa Zocchetti, che sarà fondamentale per ottenere la gestione della colonia da parte del Comune, una volta completato il processo di rimozione degli abusi presenti nell’edificio. Verificata l’agibilità, gli immobili potrebbero accogliere il centro scout per il gruppo Agesci Bastia 1. Ma la ex colonia fluviale non è solo una struttura da recuperare: è anche un simbolo per il quartiere di Santa Lucia, che da anni lotta per riottenere spazi di aggregazione. La zona, infatti, non dispone né di piazze né di aree verdi attrezzate, e la colonia potrebbe rappresentare una risorsa fondamentale per la comunità, soprattutto in un quartiere caratterizzato da una forte presenza multietnica, con residenti di oltre 12 nazionalità diverse. La riapertura dell’area verde della colonia potrebbe diventare un punto di incontro e integrazione per i cittadini, in particolare per i più giovani, che da tempo sono privati di uno spazio sicuro e accessibile dove giocare.IL COMITATO Lo scorso mese di luglio è stato costituito il comitato spontaneo “La colonia di Santa Lucia e la sua area verde devono vivere”, che ha preso a cuore il destino della struttura. Il comitato ha accolto con favore la decisione dell’amministrazione comunale di stanziare fondi per
la sistemazione dell’area, ma non intende fermarsi qui. L’obiettivo è continuare a vigilare sull’utilizzo dei fondi pubblici e partecipare attivamente alla definizione del progetto sociale che guiderà il futuro della Colonia. Il recupero della colonia di Santa Lucia è dunque un processo che coinvolge tutta la comunità bastiola, che attende da anni la restituzione di uno spazio simbolico per il quartiere e la città intera. L’amministrazione comunale, insieme al comitato e alla Regione Umbria, è determinata a non lasciare nulla al caso, per restituire a Bastia una struttura che rappresenta un pezzo importante della sua storia, ma anche del suo futuro di comunità coesa e inclusiva.
Massimiliano Camilletti

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