Bastia

«Contiene antrace»,doppio plico sospetto a Bastia Umbra

grigi.bmpLe dipendenti di un molino e di uno studio legale in ospedale per accertamenti

Le indagini -Gli investigatori al lavoro per individuare ragioni e autore dell’atto intimidatorio Attesa per l’esito degli accertamenti sulla polvere

di LUCA FIORUCCI
BASTIA UMBRA – Due buste del tutto simili per forma e contenuto. E soprattutto per la scritta che campeggia sul frontespizio: «contiene antrace». Le buste sono state spedite all’azienda Grigi cereali di Bastiola e allo studio legale che cura gli interessi dell’azienda stessa. Dopo la bonifica dei luoghi dove le buste sono state consegnate, da parte dei vigili del fuoco del gruppo nucleare, biologico, chimico e radiologico, sei donne, che sono venute a contatto con i plichi,sono state sottoposte a trattamenti farmaceutici specifici e tenuto in osservazione per alcune ore.
Le tre dipendenti dell’azienda e le tre dello studio legale sono state dimesse nel primo pomeriggio di ieri. Due di loro sono in dolce attesa. Proseguiranno a casa la cura antibiotica preventiva che è stata prescritta dai medici dellastruttura complessa di Malattie infettive del Santa Maria della Misericordia, in attesa che dall’Istituto zooprofila t-fico a cui sono state affidate le buste, arrivino i risultati delle analisi su buste e polvere rinvenute. Una polvere di colore scuro, quasi nero, che porta gli inquirenti – sugli episodi indagano i carabinieri della compagnia di Assisi – a escludere che, al di là dell’indicazione impressa sulla busta, ci sia veramente del carbonchio e quindi un pericolo antrace.
Un avvertimento, un’azione dimostrativa diretta all’azienda o uno scherzo di cattivo gusto. Ipotesi al momento. Che i militari dell’Arma stanno vagliando per poter dare una spiegazione a quanto accaduto e per individuare il responsabile. I plichi, come detto, sono stati inviati per posta. 11 primo allarme è scattato intorno alle 9.30. quando ad accorgersi del poco rassicurante messaggio, sono state le dipendenti dell’azienda agroalimentare. Poi la seconda chiamata. Le dipendenti che hanno ricevuto il plico, e che potenzialmente potrebbero essere state maggiormente esposte alla contaminazione, sono state portate in ambulanza all’ospedale e sottoposte a una lunga trafila di accertamenti. Le donne, che sono state monitorate dai medici anche con prelievi ematologici e tampone na¬sale – rende noto il direttore sanitario dell ‘ Azienda ospedaliera di Perugia, Manuela Pioppo, attraverso l’ufficio stampa, proseguiranno la terapia antibiotica domiciliare, fino a quando non sarà comunicato l’esito della composizione delle polveri. Sarà il laboratorio a dare la conferma che si è trattata, come si sospetta, di un’intimidazione senza reale pericolo. Sull’autore del gesto si stringe il cerchio dei carabinieri.

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