Bastia

Contagi, anche 3 bimbi e un’agente di polizia

Salgono a 163 i positivi ma quattro sono guariti. Perugia ha i numeri più alti (53), il trend è in leggera decrescita. Sono 1995 in isolamento

PERUGIA Ci sono tre bambini – uno a Perugia, due a Bastia – tra i casi positivi in Umbria al Covid – 19 ma tutti in regime di isolamento domiciliare, sintomo che, nonostante il contagio, stanno bene. Un caso è stato riscontrato anche alla questura di Perugia, costringendo alla quarantena chi era entrato in contatto con la paziente infetta pescando quindi tra le forze dell’ordine, anche loro in primissima linea. Da sud a nord della regione i numeri aumentano e toccano quota 164 (4 sono guariti) ma il trend dei contagiati è in leggera decrescita, anche se aumentano i ricoverati sia in Malattie infettive che in Terapia intensiva (45 in totale di cui 15 in Rianimazione). Gli aumenti maggiori si registrano a Perugia con 9 nuovi casi e Città di Castello con 4 casi (più un altro a San Giustino). A Umbertide i casi sono due ma c’è preoccupazione visto che una paziente era ricoverata in una Casa di cura. Primo contagiato anche a Cascia e a San Venanzo. A Stroncone i dati ufficiali della Regione Umbria parlano di due ma un terzo sarebbe ricoverato a Terni in ospedale. Complessivamente Perugia paga, al momento, lo scotto maggiore con 53 contagi, segue Terni con 42. E poi Città di Castello con 9 (si è registrato il primo paziente deceduto) e Castiglione del Lago con 6 positivi (ieri ne sono aumentati due) e Città della Pieve (il primo ricoverato in Terapia intensiva) con 7 infetti. In tutto in isolamento ci sono 1995 persone di cui 445 con sintomi. I numeri confermano che un paziente su dieci di quelli positivi finisce purtroppo in terapia intensiva. Le statistiche lo hanno raccontato in Cina, lo dicono oggi in Italia e in Umbria. Il picco nella nostra regione è stato toccato il 4 marzo, con l’11% dei contagiati in cura in Rianimazione. Attualmente la percentuale è del 9,1 (15 pazienti su 164 totali) con la crescita costante che interessa anche coloro che si trovano a Malattie Infettive: dai 2 malati del 4 marzo, si è passati ai 45 di ieri. E il timore è quello che è stato sempre espresso dall’inizio della crisi e cioè che la Terapia intensiva non sia in grado di far fronte a quel 10 per cento che aumenta di giorno in giorno. Stessa cosa per i reparti di Malattie infettive. E è fissa tra il 14 e il 15 per cento, la percentuale dei positivi sul totale dei tamponi. Dopo il picco di metà settimana relativa agli isolamenti (più 500 in un sol giorno) ora in media vengono messi in quarantena tra le 100 e le 120 persone ogni 24 ore. Intanto ieri è entrato in funzione il nuovo reparto di medicina diretto da Cecilia Becattini con 20 posti letto dove sono ricoverati già una quindicina di infetti, sintomatici ma meno gravi di quelli a Malattie infettive. Continuano i sopralluoghi per le quarantene di massa: indivuduato Monte Morcino e la struttura della Diocesi di Città di Castello. Eri.P

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