Riceviamo e pubblichiamo

BASTIA UMBRA Scrivo questo articolo per esprimere la mia posizione riguardo ai vari atti amministrativi che segnano, in via definitiva, la procedura tecnica sulla vicenda dell’abbattimento di tutti i pini di v. S. Francesco, Marsala e Manzoni, come previsto nell’iter progettuale di riqualificazione dell’area iniziato nel 2021. 

Il procedimento si è concluso nel luglio di quest’anno con una perizia agronomica, richiesta precedentemente dall’ufficio tecnico comunale, volta a verificare la possibilità di adozione di tecniche alternative all’abbattimento.

La perizia ha in sostanza dichiarato l’impossibilità della salvaguardia in quanto si è ritenuto che nessuna tecnica di quelle conosciute, fosse in grado di garantire al tempo stesso sia il ripristino della sicurezza viaria e delle opere da realizzare, sia la sopravvivenza degli alberi che sarebbero stati invece compromessi a causa delle lavorazioni previste. Per quattro alberi dell’intero complesso viario, la perizia ha certificato uno stato di propensione al cedimento in classe D per i quali “…. ogni intervento di riduzione del livello di pericolosità risulterebbe insufficiente …” , ragion per cui le piante appartenenti a questa classe devono, quindi, essere necessariamente abbattute.

Ma c’è di più, nell’ambito della stessa perizia si è ulteriormente evoluta la situazione in quanto si è dichiarata la stessa sorte, con le medesime motivazioni, per altri sette esemplari di Pinus Pinea in via Roma, anch’essa interessata da un progetto di riqualificazione, portando così il totale degli abbattimenti da 22 a 29.     

In questo stato di cose, stante i termini procedurali, non vi è più alcuno spazio per una contro-perizia in quanto è stato espletato ogni adempimento formalmente richiesto.

Fin qui la cronaca strettamente tecnica dei fatti. Ma vi è poi il lato politico della vicenda.

Tutto l’itinerario percorso è frutto di una dichiarata volontà della precedente amministrazione che, pur richiamata dal comitato “Salviamo i pini” al rispetto del valore del patrimonio arboreo della città, sia dal punto di vista ambientale che storico, non ha voluto ascoltare le ragioni dello stesso fino al punto di lasciare nel cassetto una proposta di salvaguardia presentata nel luglio 2023, insieme al sottoscritto, dal rappresentante di un pool di tecnici che hanno operato con successo in Italia da diversi anni nell’ambito della tutela delle alberature in ambito urbano. La proposta non è mai pervenuta all’ufficio tecnico comunale.

La stessa partiva da una valutazione diversa rispetto a quella “ufficiale” del luglio di quest’anno, sia sullo stato di salute di pini che sulla possibilità di applicazione di tecniche di salvaguardia. Ritengo entrambe le perizie legittime in quanto espresse da rispettabili professionisti, ma come ritengo che nel campo scientifico i pareri non siano mai univoci, così nel caso in esame sia del tutto plausibile una differente risposta alla medesima domanda posta: “Esistono tecniche per mettere in sicurezza alberature, strade e manufatti rispetto alle finalità previste dal progetto di riqualificazione dell’asse viario viale Giontella-S. Francesco e vie limitrofe?”.

Accertato questo non rimane che constatare che l’esito della procedura è solo frutto della “correttezza formale” della stessa, ma non certo dell’univocità dei pareri degli specialisti di settore, come dimostra l’ampia documentazione prodotta dal “Comitato Salviamo i pini”.

È in questo stretto cunicolo, che si è trovata ad operare l’attuale amministrazione che sta cercando ancora e comunque di far valere quanto dichiarato in campagna elettorale: “…Le Alberature Storiche sono un patrimonio ambientale e identitario della città, per questo motivo saranno adottate tutte le tecniche più avanzate messe a disposizione dalla moderna arboricoltura per evitarne l’abbattimento e renderne la crescita compatibile con le infrastrutture viarie.”

Come ha dichiarato lo stesso sindaco Pecci, stante questo stato di cose, si cercherà di salvare il maggior numero di pini procedendo, durante i lavori, ad una verifica puntuale della possibilità di messa in sicurezza, nell’ambito del capitolato di appalto dei lavori.    

Per quanto riguarda la mia personale posizione, ricoprendo oggi la carica di assessore, informo che non ricopro più la funzione di portavoce del Comitato, ma non per questo viene meno la determinazione che circa un anno fa ha mosso me e altre duemila persone a sottoscrivere la petizione contro gli abbattimenti.

Volendo trarre una sintesi dell’impegno profuso dal Comitato e da chi lo ha sostenuto, posso affermare con soddisfazione che la nostra nuova amministrazione traccerà con le sue linee programmatiche una vera e significativa svolta nella politica ambientale della città e che sarà la prima in Umbria ad adottare misure innovative a tutela dell’habitat sia vegetale che animale, ponendosi come punto di riferimento per tutte le realtà che perseguono l’obiettivo di un diverso rapporto tra ambiente naturale e ambiente costruito.

Assessore Paolo Ansideri

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