“Auguro ad entrambe di ritrovarsi nei play off”
“Da capitano mi aspettavo un trattamento diverso”
Eccellenza L’ex rossoverde torna a Gubbio: “Vinciamo noi. Se segno esulto con i Mad”
“Non so perché è finita col Semonte, ma ora a Bastia sono a casa”
Tommaso Ricci
BASTIA UMBRA – Per una porta in faccia, a volte, la prognosi puo essere più seria del previsto. Se va bene, invece, basta un giorno e la telefonata giusta per ristabilirsi. E’ la fortuna che ha avuto – e meritato – Giordano Gnagni, “scaricato” dopo tre stagioni a Semonte, chiamato da un girone e poco più a fare da perno ad un Bastia che ora gli gira a mille attorno. Semonte è un capitolo di emozioni che si è chiuso con l’amaro in bocca, ma che fa sempre piacere rileggere. Sarà lui, l’ex capitano rossoverde alla prima da ex al “Cambiotti”, l’uomo copertina di Semonte-Bastia dell’Epifania. “Una partita diversa da tutte le altre, non avrebbe senso nasconderlo – ammette sincero Giordano Gnagni, nuovo simbolo di una squadra rivelazione – Fa indubbiamente piacere tornare a Semonte, dove ho trascorso tre stagioni bellissime, e reincontrare alcuni ex compagni di squadra che ho avuto l’onore di guidare in campo come capitano. Bello, non vedo l’ora di cominciare, poi al fischio d’inizio l’emozione svanirà di sicuro”.
Gnagni non vorrebbe nemmeno tornarci su, ma quell’addio al Semonte così particolare nei modi e nei tempi ancora gli graffia la voce. Impossibile camuffare l’amarezza e una giusta dose di rabbia. “Qualche sassolino nelle scarpe ancora da togliere c’è, è vero -continua il biancorosso – perché la maniera con cui si è consumato l’addio non l’ho ancora veramente capita bene. Loro volevano costruire una rosa per vincere il campionato, forse per me non c’era più spazio in squadra. Ma da capitano mi aspettavo che mi dicessero cose chiare subito, invece in estate continuavano a prendere tempo e a traccheggiare. Ci sono rimasto male. A quel punto, ho fatto le mie scelte perche le settimane passavano e dovevo trovarmi una squadra. E così si è chiusa l’esperienza di Semonte, con rammarico certo, ma con la consapevolezza che i rapporti di stima e amicizia che mi legano al presidente, ai tifosi e ai compagni rimarranno. Ho detto ‘sì’ al Bastia, l’unica società che mi ha fortemente voluto e devo dire che mai scelta fu più azzeccata. Qui ho trovato un ambiente fantastico, tifosi appassionatissimi, una dirigenza estremamente organizzata e un allenatore che per me è stata una vera scoperta, un big davvero. Siamo giovani, bravi, abbiamo tanta voglia, forse è questa la grande forza del Bastia di quest’anno”. Se ne intende troppo bene di Semonte per non sapere già quali punti deboli attaccare con il suo Bastia. Cocciari è tutto orecchie. “Loro sono una grande squadra, forte, fortissima negli undici titolari. Forse hanno una panchina troppo corta: è il vero gap che li divide da Castelrigone e Group Città di Castello – conclude Gnagni -. Poi non si sa mai, comunque auguro loro di reincontrare il Bastia magari nei play off. Sarebbe una bella soddisfazione per entrambe. Intanto, pero, dobbiamo vincere martedì (domani, ndr), è fondamentale per noi. E se segno esulto: nessuna vendetta da consumare, ci mancherebbe, ma solo tanto rispetto per i Mad Boys, i nostri tifosi che ci seguono sempre numerosissimi anche in trasferta”. E che domani sapranno come sostenerlo nel caso le ginocchia facessero Giacomo Giacomo.
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