Bastia

Con l’ordinanza che vieta l’uso a scopi potabili dell’acqua dei pozzi l’Amministrazione Ansideri punta a superare l’emergenza

COMUNICATO STAMPA 29 ottobre 2009

 

Sono stati attivati servizi di informazione e assistenza ai cittadini in seguito all’Ordinanza Sindacale che, dal 28 ottobre 2009, impone il divieto d’uso a scopi potabili dell’acqua dei pozzi privati ricompresi all’interno dell’”Anello di fertirrigazione” ed in un’area più vasta ad evidente rischio inquinamento. La vicenda che investe responsabilità e competenze di diverse autorità ed enti, ha convinto il Sindaco Stefano Ansideri ad insediare un Tavolo Interistituzionale, cui hanno aderito il Comune di Bettona, la Asl n. 2, l’Arpa e Umbra Acque. La necessità di affrontare il problema dell’inquinamento idrico in maniera coordinata è stata imposta dall’emergenza ‘fertirrigazione’, ma un esame più approfondito della situazione ha evidenziato che le possibili cause di inquinamento dei pozzi possono avere origini diverse, come è il caso dei concimi chimici usati in agricoltura o di dispersioni incontrollate delle reti fognarie.  “Ho voluto affrontare l’emergenza del momento collegata alla fertirrigazione – spiega il Sindaco Ansideri – senza trascurare il problema più complesso dell’uso delle acque nel nostro territorio. Mi sono mosso alla luce delle responsabilità che la legge attribuisce in prima persona al sindaco, avendo però chiaro l’obiettivo di dare risposte efficaci ai problemi dei cittadini, non di breve momento. Se il Comune avesse deciso di muoversi da solo non avrebbe avuto potuto gestire nella sua complessità il problema, che invece ora potrà trovare soluzioni anche in prospettiva futura grazie alla piena collaborazione che siamo riusciti ad ottenere dagli altri soggetti pubblici coinvolti. Grazie all’attivazione del Tavolo Interistituzionale è emerso un quadro completo di informazioni, che ora consentono ad ognuno, secondo le rispettive responsabilità e competenze, di dare ai cittadini non solo consigli e pareri, ma anche soluzioni operative”. Nelle ultime ore, dopo la pubblicazione dell’Ordinanza Sindacale, molti cittadini si sono rivolti al Comune per sapere cosa fare.  L’Amministrazione comunale invita chiunque sia interessato al problema della potabilità delle acque dei pozzi a rivolgersi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) telefonando al n. 075.8018255, nell’orario di ufficio (da lunedì a venerdì al mattino dalle ore 8 alle 14, e limitatamente ai giorni di martedì e giovedì anche di pomeriggio dalle 15,30 alle 17,30). Ci si può rivolgere anche al Corpo di Polizia municipale negli stessi orari, telefonando al n. 075.8018223. I vigili urbani si sono già attivati per rilevare la presenza dei pozzi nel territorio oggetto dell’ordinanza, di cui non esiste una documentazione completa nella disponibilità del Comune. Questo lavoro di rilevazione, che continuerà nei prossimi giorni, consentirà il censimento di tutti i pozzi privati nelle aree individuate dal provvedimento cautelativo. Nel caso il proprietario del pozzo privato non abbia l’allaccio con la rete idrica pubblica potrà fruire gratuitamente dell’analisi sulla potabilità dell’acqua del pozzo, che sarà svolta a cura dei tecnici Asl. I possessori di pozzi che, invece, hanno l’allaccio alla rete idrica dovranno provvedere a proprie spese alle analisi di potabilità, rivolgendosi alla stessa Asl o a laboratori    privati.L’Amministrazione comunale invita i cittadini, che non l’abbiano ancora fatto, ad allacciarsi all’acquedotto pubblico. A questo scopo il Sindaco ha ottenuto la collaborazione di Umbra Acque, che darà la priorità alle richieste di allaccio inoltrate da coloro che si trovano nell’impossibilità  di usare l’acqua del pozzo a scopi alimentari. Chi, invece, non può attivare l’allaccio alla rete pubblica, dovrà segnalare il proprio caso per individuare altre modalità di approvvigionamento idrico.

                                         Ufficio Stampa del Sindaco

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