Bastia

«Con la Trilly vantiamo crediti da 500mila euro ma non ci pagano»

I lavoratori chiedono la cassintegrazione


Giovedì sera si è svolta un’affollata riunione nella sede della Uil
E’ stato rivolto un appello anche alle istituzioni locali giudicate “latitanti”


Flavia Pagliochini
Bastia Umbra


“Al danno si aggiungono le beffe”. I lavoratori della Trilly Confezioni s.n.c. non ci stanno, e nel corso di un’affollata riunione presso la sede della Uil-Uilta a Bastia Umbra tenutasi giovedì sera, hanno dato sfogo al loro (legittimo) malumore: “Perché sulla vicenda della Trilly è calato il silenzio più assoluto mentre sarebbe dovuto succedere esattamente il contrario? Perché le istituzioni non hanno espresso alcuna condanna nei confronti del proprietario della Trilly, Attilio Burchielli? Già ad aprile l’attuale sindaco di Bastia, Francesco Lombardi, era venuto a chiederci di votare per lui, promettendo che si sarebbe attivato per salvare l’azienda; adesso leggiamo sui giornali che tutti i politici e il proprietario dell’azienda dichiarano di aver fatto qualcosa: ma dalle nostre verifiche, non risulta nessun documento o foglio che testimonino questo ‘impegno’ . Viviamo in una regione ‘rossa’ e un Comune ‘rosso’: si dice che la sinistra tutela i lavoratori, ma ci sembra che in questo caso nessuno abbia mosso un dito. E, in ogni caso, vogliamo fatti concreti, non parole: se noi non paghiamo una bolletta della luce, ce la staccano. Attilio Burchielli è in fallimento da mesi, eppure vive ancora nella sua villa, mentre di giorno si aggira dentro i locali dell’azienda. Perché nessuno gli dice niente? Ogni lavoratore di quell’azienda ha una famiglia da mantenere: vantiamo crediti per 500.000 euro, che ci paghino”.
I lavoratori, comunque, non si limitano alle proteste, e hanno deciso di passare dalle parole ai fatti: assieme a Giorgio Salucci, rappresentante della Uilta-Uil che si batte con loro per trovare una soluzione, hanno infatti presentato alla direzione provinciale del lavoro una domanda “anomala” di richiesta di cassa integrazione straordinaria. “Anomala perché mancano molti dei dati che vanno compilati in una domanda di questo genere, fa sapere Salucci, tuttavia se è vero che Burchielli e le istituzioni hanno presentato la domanda già nei mesi scorsi, la nostra richiesta ‘anomala’ dovrebbe essere solo uno stimolo in più”.

Articolo in PDF:

Scarica qui il PDF

Exit mobile version