All’infervorato Assessore Fortebracci rispondiamo che siamo ovviamente contenti (oltre che da sempre favorevoli) che si realizzi la scuola a XXV Aprile; a patto che tutto non sia ancora una volta solo “chiacchiere e proclami” visto che ancora l’opera non sembra prendere avvio. E siamo altrettanto contenti che i bambini di Bastia abbiano il meglio dal punto di vista della didattica. Il problema che poniamo non è di questa natura: la mancanza di consultazione che rimproveriamo alla Giunta riguarda il momento urbanistico. Se ci sono state consultazioni con i genitori per migliorare la didattica altrettanto non è stato fatto, prima, per verificare l’opportunità urbanistica e socio economica della chiusura delle due scuole di Madonna di Campagna e Bastiola che, ribadiamo, hanno costituito il nucleo di sviluppo dei due quartieri interessati. I genitori sono interpreti di un’esigenza contingente e temporanea: mandano i propri figli a scuola per un periodo circoscritto nel tempo; mentre la chiusura di una scuola è una decisione definitiva, che riguarda tutti i cittadini (anche adulti!), che deve essere partecipata non solo con i genitori che devono mandare i propri figli a scuola, ma con la collettività tutta. Pensiamo di interpretare il sentimento di molti cittadini che sono stati marginalizzati nelle decisioni urbanistiche più importanti della città. Il tanto sbandierato modello di “città condivisa”, slogan dell’urban lab, ha riguardato infatti tutto tranne che le più importanti aree progetto di Bastia. E anche sulla chiusura delle due scuole di Madonna di Campagna e Bastiola la cittadinanza non è stata per nulla consultata. Chiediamo all’Assessore Fortebracci: l’architetto Castelli negli incontri dell’urban lab ha mai affrontato il problema della chiusura delle due scuole? A quali esiti avrebbe condotto la consultazione se fosse stata fatta? Si sarebbe fatta ugualmente la scelta di chiusura delle due scuole? Riproponiamo anche le questioni nodali: quali sono i luoghi attorno ai quali si costruisce la socialità? cosa ci si fa con quelle due strutture se verranno chiuse? Verranno autorizzate e costruite ancora palazzine che poi rimarranno disabitate? Siamo in tempi di vacche magre quindi bisogna accorpare delle strutture pubbliche anche per economizzare. Ma una discussione con i cittadini sulle questioni poste sarebbe stata quanto mai opportuna. Quindi non è il PD che fa la politica dei giochetti, quanto l’attuale Giunta che sulle decisioni forti chiude le porte e prende decisioni: sinonimo questo di un metodo, lo ribadiamo, antidemocratico e accentratore. E affermiamo pertanto che questa Amministrazione non è adeguata a prendere decisioni così delicate e importanti per la città di Bastia.
PD BASTIA