Siamo sbalorditi e  profondamente indignati dal fatto che, mentre si procedeva all’ultima trattativa col candidato a Sindaco Antonio Criscuolo per tentare di arrivare a un accordo qualificante in grado di ricompattare il centro-sinistra all’insegna della trasparenza e del rinnovamento nella discontinuità su un programma ampiamente condiviso,  il Sindaco Lombardi e la sua Giunta, con un tentativo a dir poco subdolo, convocassero il Consiglio comunale su varianti al PGR di importanza capitale per il futuro della nostra città.
Il cosiddetto master plan e la variante dell’area ex-Deltafina, non sono da considerarsi questioncelle da dirimere alla chetichella con metodi che, per carità di patria, consideriamo di una scorrettezza e di un’arroganza uniche. Si tratta di rivoluzionare una parte consistente e vitale della città o, meglio, di una nuova città tutta da costruire. Si tratta, insomma, del futuro di Bastia: di ciò che lasceremo ai giovani in termini di patrimonio urbanistico e del suo impatto sull’ambiente, quindi di qualità della vita e di vivibilità tout court.   
La valutazione del cosiddetto “beneficio-danno” che può provocare l’attuazione del master plan urbanistico non può essere assolutamente considerata esaustiva in una o due sedute convocate dal Sindaco Francesco Lombardi all’ultima ora del suo mandato. L’impatto ambientale che ciò può comportare, deve essere attentamente analizzato tenendo conto del suo inserimento nell’ambiente medesimo secondo il criterio virtuoso che ciò può essere tanto più positivo quanto più verrà raggiunta la migliore mediazione tra esigenze funzionali di progetto e modifiche irreversibili del territorio su cui insiste il piano stesso. Aggiungiamo, inoltre, che l’impatto ambientale non può essere valutato correttamente solo in un’ottica economico-sociale, ma deve sottostare anche a valutazioni di tipo  ecologico-ambientale, intendendo con ciò la verifica del grado di ottimizzazione e armonizzazione delle due cose messe assieme. Riteniamo, inoltre, che questi due aspetti fondamentali non possono essere considerati in un rapporto di variabilità indipendente. Crediamo perciò che l’intera questione debba essere rimandata al dopo elezioni, e riteniamo corretto che il Sindaco revochi ogni delibera che costituisca una variante al piano regolatore generale vigente.  Va detto che se questo non sarà fatto nell’immediato, costituirà, per noi, motivo di rinuncia alle trattative in corso col PD locale e il suo candidato a Sindaco per un possibile nostro collegamento alla sua lista. Diciamo, infine e per maggior chiarezza, che neanche la prossima Amministrazione, secondo la nostra visione politica, avrebbe il diritto politico e morale, seppur legale, di decidere su varianti di tal genere, basandosi solo sulla maggioranza del nuovo Consiglio comunale, e, quindi, senza prima essersi confrontata con tutta la città. Proponiamo e auspichiamo, dunque, già da adesso, che, nel dopo elezioni, si vada a una sorta di Stati generali, il che comporterebbe un coinvolgimento di tutta la popolazione (come stiamo già facendo noi dell’IDV incontrando i cittadini attraverso le Primarie delle Idee) e dei suoi poli di aggregazione di tipo economico, sociale, culturale, di sport e di tempo libero. Insomma, di tutto ciò che oggi va sotto il nome di società civile.
  
Pietro Caimmi
Presidente Circolo IDV Bastia-Assisi-Cannara

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