I partiti del Centro Sinistra di Bastia esprimono soddisfazione per il successo dell’incontro che si è svolto ieri, martedì 3 settembre, in via Firenze in merito al Piano di recupero dell’area Franchi.
All’iniziativa hanno partecipato tanti cittadini, forze politiche, commercianti, liberi professionisti.
Unanime è stata la critica all’amministrazione Ansideri per la scarsa trasparenza, coinvolgimento e informazione ai cittadini di Bastia in merito al progetto definitivo e a tutti gli aspetti ad esso collegati: il sottopassaggio di via Firenze e la viabilità complessiva, il Social Housing, il commercio, l’impianto di cogenerazione.
Di tutti questi interventi non si conoscono piani attuativi, tempi e dati certi.
Tanti annunci si sono susseguiti in questi ultimi tre anni, ma di concreto c’è solo la chiusura dell’azienda, la mancata delocalizzazione nella zona di Ospedalicchio e la perdita di posti di lavoro. Aspetti questi ultimi previsti nella Convenzione stipulata tra l’Azienda e Comune sotto l’Amministrazione Lombardi che sono stati completamente disattesi e sui quali sarebbe forse opportuno un nuovo pronunciamento del Consiglio comunale. I Tanti metri cubi concessi a suo tempo erano infatti stati dati all’azienda per favorire delle entrate economiche utili a supportare la delocalizzazione e quindi a salvaguardare il lavoro degli operai. Con questo spirito i consiglieri comunali nel 2009 avevano dato il loro voto favorevole alla Convenzione.
Visto che ciò non si è verificato: che cosa intende fare l’Amministrazione Comunale con le opere di urbanizzazione ed i volumi concessi?
La preoccupazione forte dei partiti di centro sinistra e dei cittadini riguarda inoltre il nuovo insediamento residenziale, che dovrebbe essere basato sulla costruzione di 154 appartamenti di social housing, nonché l’impianto di cogenerazione (biomasse) che i cittadini hanno già bocciato a Costano.
Bastia è la città dell’Umbria più densamente popolata; le domande sorgono quindi spontanee: queste nuove abitazioni servono ai cittadini di Bastia? Perché non si lavora per “riempire” le tante abitazioni invendute, sfitte che sono già presenti favorendo l’accesso al credito (o altre forme di agevolazione) per soggetti svantaggiati? Che possibilità di lavoro avranno i tanti nuovi cittadini bastioli che si insedierebbero nei nuovi palazzi se nel territorio le aziende chiudono e le possibilità di impiego diminuiscono?
Per non parlare poi della questione sottopasso di Via Firenze sul quale non è ancora chiaro il “dove” è meglio localizzarlo, “come” finanziarlo, “con quali modalità” concedere l’appalto; ma soprattutto non si sa “quando” verrà realizzato e “per quanto tempo” resterà chiusa al traffico la via interessata.
Questi ed altri gli interrogativi che sono stati sollevati e che devono avere risposta al più presto.
I partiti del centro sinistra denunciano questa grave mancanza di chiarezza e di dibattito pubblico e si impegneranno affinché sia fatta piena luce su tutti gli aspetti non chiari di un progetto che cambierà radicalmente la nostra città.
4 settembre 2013
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