Bastia

Comune, a rischio la maggioranza

Scontro su Bilancio e caso Falcinelli


— BASTIA —
NONOSTANTE L’OPEROSITÀ dell’azione amministrativa non si può dire che la giunta del sindaco Lombardi goda di ottima salute. Il passaggio dei due consiglieri comunali della Margherita all’opposizione fanno sì che la maggioranza di centrosinistra sia a rischio con il voto del sindaco determinante, tanto che la sostituzione del consigliere ex Ds De Martino è indispensabile per mantenere un margine pur risicato. Tant’è che la manovra di rettifica al Bilancio è passata con i voti della maggioranza, l’uscita dall’aula dei due ‘rutelliani’ e il voto contrario dell’opposizione. La posizione più dura sui conti è quella di Forza Italia che reputa insufficienti le correzioni di una manovra che, secondo i forzisti, registra ancora un aumento delle tasse locali fino al 16%. Il coordinatore degli azzurri Francesco Fratellini parla esplicitamente di maggioranza in forte difficoltà. Un’analisi che non è lontana dalla realtà, perché proprio sulla nomina dell’assessore Falcinelli, la maggioranza appare divisa con numerose posizioni di distanza dal sindaco. I Comunisti Italiani, dopo che il capogruppo Geoli ha manifestato il proprio assenso sulla scelta di Falcinelli, ribadiscono la propria contrarietà a questa nomina. «La posizione del capogruppo Geoli — spiega il segretario Gestroemi — deve essere intesa a titolo strettamente personale, e non è confortata dal sostegno politico del partito, ponendosi anzi al di fuori dalla linea discussa dal Direttivo. Della situazione sono stati interessati gli organismi dirigenti provinciali e regionali del partito che dovranno prendere una propria posizione in merito». Anche dentro il Pd ci sono dissensi, in particolare quello del consigliere Paffarini che l’ha reso pubblico attraverso la dichiarazione dello capogruppo Castellini. Sin qui la posizioni ufficiali, ma c’è anche un lavorìo dietro le quinte con i partiti impegnati a disegnare il nuovo scenario in vista delle amministrative del prossimo anno. Mentre i dirigenti del Pd sono impegnati a darsi nuovi metodi di approccio alla politica locale, è tra i Ds che si sta giocando la partita vera. C’è chi ipotizza l’uscita di scena di Lombardi, non per motivi politici ma personali, aprendo così un’operazione di recupero delle formazioni di centro per sottrarli alle sirene della destra.
m.s.

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