Bastia

«COMPAGNI» CON IL COLTELLO TRA I DENTI

Si  auto-azzera il direttivo del Comunisti Italiani



BASTIA  UMBRA –  Dimissioni in massa nel direttivo dei Comunisti Italiani di Bastia. In una conferenza stampa il segretario Angeletti e gli altri dimissionari, hanno spiegato i motivi della loro decisione lanciando accuse pesanti nei confronti del capogruppo in Consiglio Comunale Geoli.
Le dimissioni sono state rassegnate con una lettera indirizzata ai vertici del partito e ai «compagni»  che qui sotto riportiamo integralmente  seguita dal testo delle dimissioni degli altri membri della segreteria comunale.  Entrambe spiegano il punto di vista dei dimissionari, naturalmente, la nostra redazione è a disposizione per chiunque volesse intervenire sulla vicenda.
F.F.


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Ai Componenti del Direttivo
Della sezione del PdCI di Bastia Umbra
Loro Sedi


p.c. Federazione del PdCI di Perugia


Segreteria Regionale del PdCI


Oggetto: dimissioni.


Caro compagno,


è con profonda amarezza che mi accingo a comunicarti la mia decisione irrevocabile di lasciare l’incarico di segretario della nostra sezione.


Questa è la prima volta, nella mia vita, che mi dimetto da un incarico assegnatomi. Ho sempre cercato di dare il massimo, nella convinzione che la fiducia che gli altri ti dimostrano, non va ma tradita, anche a costo di mettere la tua persona dietro a tutto e dietro a tutti.


In questa occasione però, sono avvenuti fatti di tale gravità che, dopo attenta e approfondita riflessione mi hanno convinto a dire basta in maniera risoluta e definitiva.


Tu, come gli altri compagni, conosci le difficoltà vissute dalla nostra sezione in questi ultimi due anni: da una parte il sottoscritto che cercava di dare al nostro Partito un profilo politico di autonomia e coerenza, alla ricerca di obiettivi finalizzati al raggiungimento degli interessi generali e alla soluzione dei problemi dei cittadini; dall’altra il “padrone” Sig. Geoli che all’interno del Partito faceva il buono e il cattivo tempo e tutti dovevano accettare le sue teorie da “scienziato della politica”.


Tu sai che, per non avere ostacoli, ha tentato con ogni mezzo di mettermi a tacere.
Ricorderai benissimo la riunione in Sezione con i vertici regionali e provinciali del partito, organizzata nel tentativo di tagliarmi la testa, obiettivo miseramente fallito vista la banalità e l’inconsistenza delle accuse e la reazione di molti compagni.


Tentativo ripetuto, sempre in collusione con i vertici del partito, in occasione del Congresso dell’aprile 2007, attraverso un tesseramento parallelo. Vicenda dai contorni paradossali di cui un partito che avesse avuto un minimo di serietà, si sarebbe dovuto vergognare per tutta la sua esistenza.


Eppure, nonostante tutto, sono rimasto al mio posto, testardo, fermo sulle mie posizioni, inattaccabile sia sul piano politico che su quello etico, pronto a far pesare la forza della ragione e a cogliere e sottolineare l’inopportunità di scelte non coerenti con la linea di un partito che si definisce Comunista. E allora..?


Allora bisogna tentare qualcosa di nuovo, qualcosa che tra un po’ di tempo faccia apparire come poco funzionante la sezione di Bastia e giustificare nei confronti del partito a livello federale, la ricandidatura alle prossime elezioni amministrative, contro quanto previsto dallo Statuto del Partito, del Sig.Geoli quale unico in grado di portare voti… in realtà il motivo vero è quello di essere, per ulteriori cinque anni l’unico a determinare le scelte del Partito.


Quindi, con questo scopo, si viene in Sezione e si accusa il Segretario di non aprire la Sezione stessa (ma io non sono l’impiegato del Partito) di non fare niente in occasione della marcia della pace (ma io non sono il responsabile della organizzazione).


Tengo a sottolineare che questi appunti mi vengono mossi con determinazione e in maniera anche carognesca da uno che:


l) in otto anni e mezzo di Consigliere Comunale non ha mai prodotto, per conto del Partito, nè una mozione, nè una interpellanza, nè un ordine del giorno nè una iniziativa. Si è limitato a dire si a tutto ciò che è stato proposto dai DS e dai Sindaci.


2) All’indomani delle elezioni amministrative del 2005, ha deciso insieme all’assessore Boccali, di entrare in maggioranza nonostante il pronunciamento contrario del Direttivo, che non si era ritenuto soddisfatto del trattamento riservato al PdCI in occasione degli assetti di Giunta.


3) Ha dato le dimissioni dalla Comunità Montana a favore di de Santis Leonardo , consapevole che l’inesperienza di questo compagno avrebbe ridotto la presenza del nostro Partito nel Consiglio ad una e pura e semplice formalità. Cosa che si è puntualmente verificata: in due anni e mezzo De Santis si è limitato a votare senza mai intervenire, senza produrre alcun atto senza mai riferire al Direttivo, nonostante i ripetuti inviti a farlo. Tutto questo perché si era presentata per il Sig. Geoli l’opportunità di ricoprire un incarico all’ATO ben remunerato. Ma non basta: sappiamo tutti come è stato ottenuto quell’ incarico e quanto questo sia costato al Partito in termini di autonomia, oltretutto passando sopra le regole stabilite dal Direttivo ancora prima delle elezioni.
4) Nonostante il parere contrario del Direttivo si è dimesso da Capogruppo in Consiglio Comunale sempre in favore di De Santis mettendo per l’ennesima volta, in difficoltà il Compagno e alla berlina il Partito, che appare sempre di più come lo strumento dei suoi interessi e dei suoi voleri. Per mesi interviene in Consiglio al posto di De Santis fino a quando decide di tornare a fare il Capogruppo e, con il massimo della disinvoltura, riaccantona il cornpagno De Santis è del tutto evidente il Suo convincimento che il Partito è Suo e può fare ciò che vuole.


5) Dulcis in fundo la cosa più grave, che sicuramente pagheremo come Partito sul piano della credibilità e quindi in termini di consenso. Il PdCI di Bastia Umbra nel mese di aprile, con l’assenso pieno dei componenti del Direttivo, escluso Lui che in quel periodo non partecipava alle riunioni, (era troppo impegnato a fare il tesseramento parallelo) ha organizzato una iniziativa sul tema dell’urbanistica a Bastia, con la presenza dei vertici regionali e provinciali del partito (Assessore Reg.le Giuseppe Mascio e Segretario Fed.le Stefano Feliglioni). L’iniziativa ha avuto un ottimo risultato sia sul piano qualitativo che su quello della partecipazione, con la presenza di tutte le forze politiche, sociali ed economiche nonché del Sindaco. Tutti, nei loro interventi hanno espresso grande apprezzamento per la proposta avanzata dal nostro partito, consistente nella composizione di un tavolo di conironto con tutte le componenti e con l’Amministrazione, per fare il punto della situazione e ripartire in maniera condivisa, tenendo conto anche delle proposte avanzate dal Prof. Nigro nel suo documento di linee di indirizzo del nuovo PRG. Come tutti abbiamo potuto constatare, l’Amministrazione non ha tenuto minimamente conto di quella proposta, andando per tutt’altra strada, innescando nella città una serie di contestazioni e la nascita di Comitati che, al di là delle possibili strumentalizzazioni, reclamano un mancato confronto con i cittadini e una condivisione delle scelte, nonché la mancanza di un progetto complessivo e di regole che diano certezze a tutti. In tutto questo la cosa inaccettabile è che, in testa a coloro che non hanno tenuto in alcun conto la nostra proposta, ci sia proprio il nostro Capogruppo del Consiglio Comunale, il quale senza nessun dibattito in sezione e contro quanto deciso dal Partito, proprio in virtù della Sua mancanza di autonomia sta mettendo, per l’ennesima volta alla berlina, il Partito dei Comunisti Italiani e il suo gruppo dirigente.


Bene, anche se ci sarebbero ancora molti aspetti da definire e molte altre cose da dire,
sopportando tutto, sono arrivato all’ultima riunione del Direttivo, dove alla presenza
dei compagni Gestroemi, Tosti, Bazzucchi e Lini ho chiesto spiegazioni del perché di quel modo vigliacco di attaccarmi. La risposta, oltre che violenta nelle parole è stata quella di mettenni le mani sotto il viso dicendo testualmente: “Mi hai rotto i coglioni e devi ringraziare il fatto che sei invalido, altrimenti questa “ficcenna” (questione) l’avria (l’avrei) risolta da un pezzo!”.
Proprio così compagno! “Ercolino” avrebbe risolto tutto a cazzotti… d’altronde, se con la testa non si può, bisogna passare alla forza.


Premetto che, nella mia vita ho sempre combattuto i prepotenti e non mi hanno mai intimorito i potenti, quindi figuriamoci se mi spaventa una mezza cartuccia, però sono consapevole che si è raggiunto il limite di guardia.


Sono sicuro che, di fronte a comportamenti che definire da squadrista è poca cosa, una prossima volta non sarebbe sufficiente il mio buon senso. Pertanto, siccome non intendo sporcarmi con chi è a così basso livello, mettendo a repentaglio la mia reputazione di uomo tollerante, convinto della preminenza dell’intelletto su ogni forma di violenza, preferisco lasciargli il “Suo Partito” affinché ne faccia l’uso che vuole, con chi vuole, ma senza il mio coinvolgimento in una cosa che di Comunista non ha nulla.


Un conto è riempirsi la bocca di parole, altra cosa è combattere per fare emergere i valori della giustizia, della verità, della moralità, mettere il bene comune davanti ad ogni esigenza personale. In questa sezione i “compagni” rappresentano persone da eliminare politicamente e in alcuni casi, se fosse possibile, anche fisicamente. Non si può continuare così.


Io sono entrato in questo Partito immaginando di poter contribuire a costruire percorsi cosparsi di valori elevati, sognando di poter camminare con un compagno che ti stava al fianco, pronto a combattere con te le ingiustizie sociali a favore dei più deboli. Non è così, peccato!


Il mio percorso da dirigente si ferma qui. Se tu intendi proseguire ti auguro buon viaggio e mi raccomando non camminare ad occhi chiusi: non te lo puoi permettere.


Con affetto.
Enrico Angeletti


 



Al PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI
Federazione di Perugia


epc SEGRETERIA REGIONALE Del P.d.CI



Oggetto. Dimissioni


Comunichiamo agli Organismi in indirizzo che, dopo aver lungamente riflettuto sugli ultimi episodi avvenuti nella Sez. di Bastia Umbra e, in considerazione del fatto che da troppo tempo si trascina una situazione di estrema difficoltà, (per certi versi già noti agli organismi regionali e Provinciali) siamo giunti alla conclusione che non esistano più le condizioni per far parte del Gruppo dirigente di Bastia.
Abbiamo letto attentamente la lettera di dimissioni del Segretario Enrico Angeletti e ne condividiamo completamente il contenuto. Ci auguriamo che la profonda carenza di democrazia che regna all’interno della Ns. Sezione, non appartenga al P.d.CI. Pertanto intendiamo rimanere iscritti al Partito dando però le dimissioni dall’Organismo Direttivo. In troppe occasioni, sempre nel tentativo di tenere unito il Partito, siamo passati sopra a situazioni che avrebbero meritato maggior approfondimento da parte di tutti. Oggi non è più possibile. Non intendiamo essere coinvolti in scelte non condivisibili ed in metodi che rifiutiamo, sia come uomini che come Comunisti. Distinti saluti.


PASTORELLI Stefano Vice Segretario
BELLUCCI Elvisio Addetto Stampa
LINI Gianni Respons.Organ.
TOSTI Ferdinando Membro
FIORETTI Alessandro Membro
CATARINANGELI Franca Membro


Bastia Umbra li 22 Novembre 2007

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