Bastia

COM’È MORTO DOMENICO?

La famiglia chiama gli investigatori privati
ASSISI –MISTERO di via Pallareto, oggi è il giorno dell’autopsia sul corpo di Domenico Pelagatti, deceduto a 48 anni. Dovrà dare risposte a una vicenda nella quale i termini disgrazia e omicidio si rincorrono ed è difficile dare certezze agli elementi acquisiti dai carabinieri del maggiore Marco Vetrulli. Ieri intanto nel luogo in cui è stato ritrovato il corpo dell’imprenditore bastiolo hanno compiuto un sopralluogo il figlio, Federico, insieme all’avvocato Giuseppe Berellini, che assiste la famiglia Pelegatti, e a Fabrizio Tiberi, titolare della S&T (nella foto). Hanno lasciato le macchine nel parcheggio dove è stato ritrovato il fuoristrada di Pelagatti – lungo via Ospedale delle Pareti – e si sono incamminati per via Pallareto, strada sterrata dove è stato trovato il corpo senza vita. Un momento toccante, con il gruppo che si è soffermato davanti al tombino, chiuso ora da un pezzo di legno, coperto di fiori, dove Domenico Pelagatti è stato trovato (la testa e la parte alta del tronco); spazio delimitato dalle classiche strisce di plastica biancorosse. Su uno dei mazzi di fiori la scritta «Con Amore, mamma».
UN’ORA di verifiche sul terreno per cercare di trovare spiegazioni ad una vicenda intricata più che mai. Sono state scattate foto da diverse angolazioni, sia dall’avvocato, sia dall’investigatore privato, valutati tempi e distanze, i diversi momenti del ‘giallo’, dal ritrovamento del cagnolino, rimasto solo (poco dopo le 17.30, proprio all’inizio di via Pallareto), a quelle del corpo, qualche minuto dopo le 20 di giovedì. E un tarlo ricorrente: come ha fatto Domenico a finire dentro a quello stretto tombino? E cosa lo ha ucciso? Interrogativo che rimbalza da giovedì sera visto che appare complicato che un uomo, pur non grandissimo – Domenico era alto un metro e 68 e aveva un fisico asciutto – finisca per essere inghiottito da un buco in terra dall’accesso stretto assai. Una disgrazia mentre cercava di recuperare qualcosa, forse il telefonino? Un malore? Un omicidio, come è stato azzardato? Ma ucciso come, visto che il corpo non presenta segni di violenza? E perché collocarlo in quel modo? Un segnale per qualcuno? Senza dimenticare che il tutto si è verificato in una zona assai frequentata sia a piedi sia in auto. Federico Pelagatti, Giuseppe Berellini e Fabrizio Tiberi si sono scambiati impressioni, valutando scena del giallo e tutto gli elementi sino ad oggi acquisiti.
ASPETTANDO l’autopsia odierna che sarà eseguita dal medico legale Gualtiero Gualtieri su incarico del pm Valentina Manuali, mentre il dottor Sergio Scalise Pantuso seguirà la perizia per conto della famiglia. Autopsia dalla quale si spera arrivi la svolta al giallo di via Pallareto finito, sino a questo momento, in un vicolo cieco.
Maurizio Baglioni
Tante ipotesi
Tra le supposizioni al vaglio degli investigatori c’è anche quella che l’uomo possa avere perso qualcosa, forse il telefonino e che sia accaduto qualcosa mentre era intento a cercarlo nel tombino. Dalla prima ispezione cadaverica, sembra che a causare la morte sia stato un edema polmonare. E se da quel pozzetto fosse salita un’«esalazione» che ha ucciso Pelagatti? Tutte le risposte arriveranno dall’autopsia di stamattina.
La procura ha aperto un fascicolo
PERUGIA –E’ QUELLO che si definisce un «atto dovuto». La procura di Perugia ha aperto un fasciolo sulla morte dell’imprenditore bastiolo. In questo modo anche la famiglia di Domenico Pelagatti potrà partecipare, con i suoi avvocati e i suoi esperti, a tutti gli atti investigativi che verranno compiuti nell’indagine.
A PARTIRE dall’autopsia di questa mattina, che sarà condotta dal medico legale incaricato dalla procura, professor Gualtiero Gualtieri. Toccherà a lui rispondere ai quesiti posti dagli inquirenti così da riuscire a far chiarezza sui motivi del decesso.

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