Bastia

Coltelli e tirapugni in casa, condannati bastiolo e cinese

Tra le accuse vendita ambulante di armi, commercio di prodotti contraffatti e ricettazione


MASSIMILIANO CAMILLETTI


ASSISI – Vendita ambulante di armi, commercio di prodotti contraffatti, ricettazione. Di tutti questi reati era accusato un cinese, Z.X., sorpreso a Petrignano dagli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Assisi e condannato ieri a quattro mesi di reclusione e 400 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali. Alla sentenza, pronunciata dal giudice Carlo Gambucci della sezione di Assisi del tribunale di Perugia, si è giunti dopo che, nel maggio 2003, l’uomo era stato trovato in possesso di dodici orologi Rolex e due Gucci risultati contraffatti. Al momento del controllo da parte della polizia erano poi saltati fuori anche dieci lunghi e pericolosi coltelli: a serramanico, a scatto e a lama fissa.
Tutto il materiale, orologi e coltelli, è stato sequestrato, mentre al cinese è stata concessa la sospensione condizionale della pena (se tornerà a commettere reati dello stesso tipo dovrà però scontarla per intero). Un debole per le armi deve averlo avuto anche un genovese del 1976 residente a Bastia denunciato perché trovato in possesso, nel marzo del 2003, di un noccoliere tirapugni a quattro punte in ferro. Le forze dell’ordine, al momento della perquisizione, glielo hanno trovato in una tasca interna al giubbotto che indossava. Il giudice Gambucci ha condannato il trentenne ad un anno di carcere e al pagamento delle spese processuali sospendendo, anche in questo caso, l’esecuzione della pena. Assolti invece due uomini, G.G. e F.S., accusati, in seguito ad un incidente, di aver violato le norme in materia di prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro.
L’incidente in questione si era verificato nel maggio del 1997 presso lo stabilimento Deltafina di Bastia ai danni di una dipendente che era rimasta ferita ad un piede. I due, all’epoca dei fatti, erano rispettivamente vicedirettore dello stabilimento e responsabile della sicurezza. Il giudice li ha assolti entrambi non ritenendoli in alcun modo responsabili dell’accaduto. La condanna è però scattata nei confronti di H.H., marocchino del 1972, che nel 2002 girava tranquillo per le vie di Assisi alla guida di una vettura in forza di una patente contraffatta. La polizia di Assisi lo ha fermato, gli ha sequestrato il documento di guida falsificato e lo ha denunciato. Ieri il giudice monocratico del tribunale lo ha condannato a quattro mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali.

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