Operazione “mal’omm” La base Il gruppo sfruttava le conoscenze e la disponibilità di campani residenti in Umbria, tra questi un sindacalista e un conducente di ambulanze – In manette affiliati al clan Aprea-Cuccaro
di UMBERTO MAIORCA
PERUGIA – La camorra ci prova ancora a mettere le mani su un territorio vergine come l’ Umbria, ma ogni volta deve fare marcia indietro. È anche questo il segnale dato dai carabinieri con l’operazione “Mal’omm” che ha permesso di sgominare una banda di campani, nigeriani e tunisini dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. Due degli arrestati, infatti, fanno parte del clan Aprea-Cuccaro di Napoli.
Le indagini, protrattesi per oltre un anno, sono state svolte dai carabinieri di Assisi e dai militari della sezione di polizia giudiziaria e hanno condotto a 14 arresti eseguiti a Napoli, Perugia, Bastia Umbra, Corciano, Deruta ed Assisi nella mattina di ieri.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip di Perugia Carla Giangamboni, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, firmata dal pubblico ministero Giuliano Mignini, per i reati di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione. Alcuni degli indagati, infatti, avevano il compito di recuperare, con violenza e minaccia, i crediti presso compratori insolventi: chi non pagava la droga subiva il “sequestro preventivo” di beni quali televisori, telefoni cellulari ed elettrodomestici facilmente trasportabili, finché il conto non veniva saldato.
Il sodalizio criminale aveva come elemento di spicco Domenico Cerqueto, pregiudicato 37enne di Napoli. Vi appartenevano anche altri 11 soggetti di origine napoletana di cui 6 (Cerqueto compreso) residenti nell’area di Bastia Umbra. Uno degli arrestati è un sindacalista della zona, mentre un secondo svolge attività di volontariato come responsabile del parco auto di un’associazione di primo soccorso e protezione civile. Sono stati assicurati alla giustizia anche 2 stranieri (tunisini) che avevano il compito di smerciare la droga al dettaglio. Nel corso delle indagini erano già stati arrestati 4 soggetti in flagranza di spaccio e recuperati 300 grammi di sostanze varie. Uno degli indagati, tossicodipendente, è morto nel corso delle indagini ed era implicato anche in una rapina a Perugia.
Il gruppo era ben organizzato. A Napoli si provvedeva ad acquistare la droga, nel quartiere Barra. In genere si procedeva alla spedizione di stupefacenti una volta al mese, nella quantità di 2 chilogrammi per volta. Cocaina ed hashish per lotti del valore sino a 50mila che venivano rivenduti nel mercato di Assisi, Bastia Umbra e nella cintura sud della città di Perugia. E i metodi utilizzati per organizzare il trasporto e sfuggire ai controlli erano i più disparati, addirittura in alcuni casi i protagonisti del traffico avevano progettato di utilizzare autoambulanze per spostare le partite di droga. Sfruttando le conoscenze e possibilit�
del volontario (logicamente all’oscuro dell’associazione di volontariato e assistenza). Una volta in Umbria si immetteva sul mercato sfruttando la manovalanza straniera.
L’operazione, alla quale hanno partecipato un centinaio di carabinieri, con l’ausilio di unità cinofile, si è svolta in provincia di Perugia e nell’hinterland napoletano, ove sono stati rintracciati 6 dei 14 soggetti arrestati. Gli arrestati sono Claudia Rizzo, 33 anni; Vincenzo Piccolo, 35 anni; Domenico Cerqueto, 37 anni; Corrado Savarese, 41 anni; Ciro Romano, 37 anni; Giuseppe Esposito, 28 anni; Sebastine Nwouse, 48 anni, Faris Hammami, 25 anni. Ai domiciliari Vincenzo Porricelli, 28 anni; Massimo Russo, 28 anni; Massimiliano Caggiano, 34 anni; Pasquale Napolitano, 36 anni e Roberto Esposito, 23 anni. Tra i difensori gli avvocati Daniele Federici, Luigi Egidi e Maria Bruna Pesci.

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