Bastia

Claudio Ricci fa subito centro

Il ballottaggio pareva scontato e invece nella città del Poverello si ripete quanto accaduto cinque anni fa con Bartolini



ASSISI – Claudio Ricci fa centro al primo turno così come era accaduto 5 anni fa con Giorgio Bartolini. Il ballottaggio, dato per inevitabile in sede di previsione, resta nel cassetto, con Ricci che ottiene il 50,5%; lontano Claudio Passeri (24%), portacolori del centro sinistra sfrangiato, con Antonio Lunghi (16,3%) che rimane sotto le attese mentre con Franco Matarangolo ottiene un 9,1% tutto da gustare per i «mongolfieristi», quanto da meditare per il centrosinistra. Centr sinistra che, rispetto alle politiche, arretra di molto, di oltre 10 punti, attestandosi sul 33% contro quasi il 67% del centrodestra che, nonostante le divisioni in seno alla CdL, si conferma vincente in Assisi.
«E’ la vittoria di Assisi della società civile: Ricci ha avuto 3 liste civiche a sostenerlo dopo che alcuni partiti lo hanno abbandonato — ha affermato Giorgio Bartolini, sindaco uscente e leader delle lista che porta il suo nome a supporto di Ricci —. E’ stato premiato il nostro lavoro anche nei confronti degli arbitri e delle prepotenze dei partiti a livello regionale».
«C’è amarezza, ma c’è necessità di un’analisi approfondita del voto — Claudio Passeri —. Ricci ha potuto disporre di una macchina organizzativa forte, Lunghi e Matarangolo hanno intercettato voti, ma non sono riuscito a toglierli a Ricci».
«Abbiamo portato avanti una battaglia giusta, ma la gente non ha capito la nostra proposta — ha sottolineato Antonio Lunghi —. Al colpo d’occhio, An è stata falcidiata mentre l’Udc non ha ottenuto un buon risultato. Rifletterò su quanto accaduto. Abbiamo perso. Onore al vincitore». Soddisfatto, almeno per quanto riguarda, «La Mongolfiera», Franco Matarangolo: «Siamo andati oltre ogni più rosea aspettativa: abbiamo avuto solo un mese per lavorare a questo nostro progetto e con scarse risorse — ha rilevato —. C’è amarezza per il risultato del centro sinistra che ha perso venti punti rispetto alle politiche, ma non siamo noi i responsabili di tutto questo: è mancato il lavoro di 5 anni, le scelte dell’ultimo momento e per giunta contrastate non hanno pagato, verrebbe da dire che non avrebbero vinto nemmeno Veltroni o D’Alema».
I dati definitivi hanno rappresentato l’epilogo di un pomeriggio all’insegna della tensione, del fumo e del sudore nelle sedi di candidati e i partiti. Subito l’occhio di tutti gli osservatori al dato delle affluenze, basso rispetto alle attese. Hanno votato 17.221 rispetto ai 22.089 aventi diritto, pari al 77,97%. Alle ultime politiche di aprile i votanti erano stati 18.090 (86,5%); alle precedenti amministrative del 2001, quando Giorgio Bartolini aveva vinto al primo turno, con il 51,5%, i votanti erano stati 18.641 su 21.943. Poi l’attesa per i primi dati veri, gli unici in grado di scacciare voci, impressioni e suggestioni. La raccolta dei dati è estenuante. Nella sede di Forza Italia Claudio Ricci è assente. Per scaramanzia si è allontanato alle 14.55, prima della chiusura dei seggi, e fa sentire la sua voce solo via telefono; non si concede neanche per una foto. C’è Bartolini, tirato come nei giorni peggiori: si vede che vuol capire come andrà a finire, ma anche come andrà alla lista che guida e che porta il suo nome. Nella sede Ds c’è Claudio Passeri, con il coordinatore comprensoriale della Margherita Lunghi, quello dei Ds di Assisi, Massimo Felici, e Franco Di Lascia, di Rc, partito osservato speciale: i conti non tornano e sembrano confermati dai numeri i malcontenti.
Fermento anche nella sede Udc, quartier generale di Antonio Lunghi: il risultato non è quello sperato e soprattutto si guarda alle performance dei partiti che lo hanno sostenuto e che sono stati al centro delle polemiche e degli abbandoni, Alleanza Nazionale, con i fuoriusciti che hanno dato vita ad Alleanza per Assisi, e l’Udc che ha visto la nascita della Democrazia Cristiana.
La Mongolfiera, con la sede in piazza del Comune, ottiene un risultato apprezzabile, ma paga la scarsa diffusione nel territorio.
Maurizio Baglioni

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