Bastia

Città allo specchio: BASTIA UMBRA





Pubblicamo questa pagina speciale del Giornale dell’Umbria per correttezza di informazione, Bastia News deve essere punto di riferimento per i cittadini che intendono informarsi leggendo la stampa locale. Naturalmente sta al lettore poi farsi una propria opinione e cercare di capire, confrontando ciò che legge con la realtà della città in cui vive. In questa pagina il sindaco uscente Bogliari descrive una città che è nei suoi desideri, ma che la maggioranza che lo ha sostenuto, non è stata in grado di realizzare.In questi giorni in cui la lotta per il potere ha fatto perdere di vista all’attuale maggioranza i veri problemi dei cittadini, si evidenzia ancora una volta che un eventuale accordo nascerà solo dalla paura di perdere il potere. Basta andare sul sito del comune (clicca qui) per vedere che il programma del sindaco già parlava di “sfida del terzo millennio”. Sono passati cinque anni e i discorsi sono sempre quelli, Gran parte di ciò che è scritto in quel programma del 1999 è rimasto sulla carta. Buona lettura.
Francesco Fratellini



 






Viaggio nel comune con il sindaco Bogliari: “Non c’è solo l’economia, qui si vive bene”




Bastia l’operosa ha voglia




di continuare a crescere

Un altro scatto: la zona industriale arriva a 200 ettari




GIUSEPPE CASTELLINI





BASTIA UMBRA – Una città con parecchi primati in Umbria e comunque sempre in posizione di alta classifica: prima per quota di popolazione giovane, prima per crescita di abitanti in 50 anni (da 7mila 040 del 1951 a 18mila 400 del 2001, con un incremento del 161,36%), prima per rapporto
verde pubblico/abitanti. E poi decima per Pil pro capite (dati Censis 2000), settima per dimensione media delle imprese, tra le prime per densità imprenditoriale in rapporto alla popolazione. Insomma una città vitale, dinamica, sempre in movimento, che anche di fronte a crisi pesantissime
come quella della Petrini e pesanti come quella della Hemmond ha reagito buttandosi in avanti, non schierandosi in difesa. Ed ecco il resoconto, molto sintetico rispetto a quanto verificato, del viaggio nella realtà di Bastia svolto dal Giornale dell’Umbria insieme al sindaco Lazzaro Bogliari.
Un viaggio che rappresenta anche un rendiconto dell’attività decennale del primo cittadino di Bastia, che per legge non può ricandidarsi dopo due mandati.



Bastia città industriale e commerciale


“In questi ultimi anni – afferma Bogliari – abbiamo rilanciato la zona industriale, aggiungendo
trenta ettari a quelli precedenti portando complessivamente l’area dedicata alle attività produttive a 200 ettari. Tutti i lotti sono stati assegnati – tramite bando pubblico – a dimostrazione della grande vivacità imprenditoria di Bastia.C’è grande voglia di investire, di andare avanti e alla pubblica
amministrazione i bastioli su questo fronte chiedono dinamismo, spinta, capacità di raccogliere la volontà continua di rilancio.Lo spirito che ha fatto grande Bastia è quello di una continua
creatività. Non ci fermiamo, non ci sediamo sugli allori, perché sappiamo che significherebbe tornare indietro. Per questo ci sforziamo di inventare ogni giorno qualcosa di nuovo, che ci porti più avanti,
che ci renda ancora più robusti. Una zona industriale in cui le opere di urbanizzazione sono state realizzate da un consorzio realizzato dalle imprese. “Il che – commenta Bogliari – garantisce tempestività, costi più bassi, flessibilità degli interventi e qualità dei lavori”. Non solo, ma sfruttando le opportunità aperte dalla normativa è stato autorizzato il cambio di destinazione a una serie di terreni dove sono stati realizzati o sono in corso di costruzione impianti industriali importanti. Un tessuto produttivo, quello di Bastia, che presenta realtà di livello nazionale e altamente innovative,
in grado di competere sui mercati più esigenti. E all’industria s’accompagna una realtà commerciale di primo livello, vero punto di riferimento e gamba portante dell’economia. Ma il sindaco avverte:
“La base industriale ormai è forte, per il futuro bisogna lavorare per attrarre qualche media impresa importante e realtà produttive ad alta innovazione, così da garantire la qualificazione
costante di tutto il sistema. E’ questa la grande sfida che ci troviamo davanti”.


“Non siamo solo industria e commercio ma molto di più”


La città “sociale”


Ma la preoccupazione del primo cittadino è quella di eliminare per sempre l’immagine
di Bastia come una città di grande rilievo industriale e commerciale, ma piatta e incolore sul piano sociale. “E’ un’immagine sbagliatissima, che peraltro non corrisponde per niente al carattere dei bastioli, alla loro grande voglia di partecipazione”. E qui Bogliari snocciola cifre
e interventi a raffica impossibili da sintetizzare. Ma di certo vanno segnalati i dieci centri sociali via via realizzati dai cittadini (“il loro contributo, anche economico, è stato ed è determinante”,
chiosa il sindaco) e dal Comune. Centri sociali rappresentano dei forti punti di aggregazione per le più disparate attività ricreative. E il passo avanti – precisa Bogliari – è stato quello di favorire
il collegamento tra i dieci centri sociali tramite momenti d’iniziativa comune che ormai cominciano ad essere numerosi e diffusi. Una grande spinta di socialità, all’interno della quale esprimono le loro potenzialità le 80 associazioni su cui può contare la città. Una ricchezza immensa”. In questo panorama brillano, tra le tante, alcune realizzazioni: la casa della musica a Costano, la piscina comunale e tanto altro ancora, a cominciare dagli interventi per l’edilizia scolastica (oltre 10 milioni
di euro spesi negli ultimi 5 anni) e per le infrastrutture per l’infanzia, dove c’è da segnalare la presenza di due asili nido.


La città del fiume


C’è un punto su cui Bogliari insiste più volte: la centralità del Chiascio e del suo affluente Tescio – “Ho sempre immaginato – scandisce Bogliari – Bastia come una città dove il fiume sia centrale. Tale
centralità andava riscoperta e pensiamo di averlo fatto, almeno per buona parte. Ricordo tra l’altro che abbiamo via via realizzato un percorso verde di circa 20 chilometri, con passerelle in legno tra le
due sponde che sono state molto apprezzate”.



La sfida è attrarre medie imprese molto innovative


I problemi sul tappeto

Bogliari non nasconde che alcuni nodi rimangono sul tappeto. “La questione del traffico, con i sottopassi ferroviari che non tarderanno ad essere realizzati perché la fase progettuale è ormai
giunta alla fase cantierabile, è stata affrontata a dovere. Ma rimane il problema dei parcheggi. La prossima amministrazione dovrà impegnarsi molto su questo punto. “E un altro punto che noi non abbiamo potuto affrontare come avremmo voluto è stato quello del recupero di una serie di immobili – sia pubblici che privati – Si tratta di grandi cubature di cui occorre decidere la destinazione, nel quadro di uno sviluppo armonico della città: cemento ma anche ambiente. Inventandosi qualcosa
di nuovo ogni giorno”. Insomma un’immagine di Bastia inedita rispetto a quella di una realtà operosa ma che pensa solo a fare il soldo. “I bastioli – conclude il sindaco – vogliono vivere bene in tutti
i sensi. E qui posso dire che si vive davvero bene”.














La grande
scommessa del nuovo piano regolatore



BASTIA UMBRA – “La
prossima amministrazione comunale dovrà rivedere il piano
regolatore generale e questa sarà una nuova importante
opportunità per uno sviluppo, elevato ma equilibrato, di
Bastia”. Così il sindaco uscente Lazzaro Bogliari,
che dopo dieci anni di governo non potrà ricandidarsi alla
poltrona di primo cittadino per via della legge che limita l’incarico
a due mandati consecutivi. “Il piano regolatore di riferimento
è sempre il solito – afferma il primo cittadino – quello
Astengo. Tutti i successivi piano e le varie modifiche urbanistiche
hanno preso le mosse da quello, che ha rappresentato un grande
balzo in avanti per l’economia e la società bastiole. Abbiamo
saputo continuamente aggiornarsi senza però venire meno
all’ispirazione originaria”. E Bogliari evidenzia di continuo
che la città, a dispetto della nomea che ne fa una realtà
esclusivamente industriale e commerciale, ha saputo garantire
ai cittadini spazi verdi e servizi – infrastrutturali e non –
di primo livello. “Qui non si è mai guardato alla
politica urbanistica solo come leva di sviluppo economico, ma
anche sociale. La città è nota solo per la sua forza
economica, ma è sbagliato. Insieme all’economia e alla
città nel suo complesso, che come ha evidenziato il Giornale
dell’Umbria è quella che nella regione in 50 anni ha aumentato
di più la popolazione, sono cresciute enormemente le politiche
sociali. Oggi sono il nostro fiore all’occhiello”.








Exit mobile version