PERUGIA – Pochi giorni e il contingente italiano di mille scout dell’Agesci e del Cngei partirà alla volta del Giappone dove dal 28 luglio all’8 agosto si terrà il XXIII Jamboree mondiale. Dopo l’Ing hilterra nel 2007 e la Svezia nel 2011 toccherà stavolta al Paese del Sol Levante ospitare 33mila partecipanti provenienti da 147 diverse nazioni. Tra questi cinque ragazzi umbri. Si tratta di Emanuele Fraschetti, Alberto Massoli e Carlo Massoli del gruppo di Corciano, Silvia Lupparelli del Foligno 3 e Valeria Piccioni del Bastia. Il Jamboree nel gergo scout è un raduno che può essere mondiale, europeo, nazionale, regionale o locale. Il nome gli fu dato dal fondatore Robert Baden-Powell, letteralmente significa “marmellata di ragazzi” dall’unione della parole inglesi jam e boy. Il nome fu scelto da Baden-Powell il quale voleva che un giorno tutti gli scout del mondo si incontrassero in un luogo per fare un campo insieme in una specie di “marmellata” di colori e usanze. «Provo un misto di emozioni, dalla gioia alla preoccupazione, dall’entusiasmo all’ansia – racconta la guida del Reparto del Foligno 3, Silvia Lupparelli – gioia perché appena arrivata la lettera di accettazione della richiesta ho provato un’emozione indescrivibile. Un attimo dopo però la preoccupazione ha preso il sopravvento perché non so quello che mi aspetta. Tutto si fonde insieme all’entusiasmo e alla voglia di partire». Andrà in Giappone come scolta di servizio Valeria Piccioni del Clan di Bastia: «Il sogno del Jamboree è rimasto in me custodito e inadempiuto, fin da quando ero una guida e per tanti problemi tecnici e non, mi iscrissi e non partecipai. Il desiderio di esserci, in quell’immensa città fatta di scout, ha continuato a brillare. E ora ho una seconda possibilità. La carica è tanta, le cose da preparare numerose e sto pian piano entrando già nell’avventura. Metterò in gioco tutte le me capacità, testimonierò i miei valori, sarò accorta a ciò che mi sta attorno per costruire il Jamboree che tutti sognano insieme ai miei nuovi compagni di strada». Non resta che augurare a tutti “buona strada, buona caccia e… Kon’nichiwa!”.

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