uvispCOMUNICATO STAMPA

Prossimo appuntamento: mercoledì 11 dicembre 2013 – ore 20.45 

Prosegue con successo presso la sede Uvisp di Bastia il ciclo di conferenze coordinato dall’ing. Stefania Proietti (membro della commissione problemi sociali lavoro della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino con delega al settore ambiente) che ha come comune denominatore la custodia del creato: un rispetto che dobbiamo all’ambiente in cui viviamo, per il nostro benessere, per la salvezza delle future generazioni, per la tutela delle frange più fragili, esposte ed indifese delle popolazioni, soprattutto delle periferie del mondo. L’iniziativa è promossa dall’Uvisp (Unione volontariato internazionale per lo sviluppo e la pace), organismo non governativo fondato e diretto da p. Giorgio Roussos. Nel primo incontro che si è svolto lo scorso 3 dicembre, l’ing. Stefania Proietti ha illustrato con chiarezza e competenza la questione ambientale su scala locale locale e globale, dal consumo di suolo ai cambiamenti climatici, la causa antropogenica dei problemi ambientali. Mercoledì 11 dicembre alle ore 20.45, presso la sede dell’Uvisp a Bastia (zona industriale ovest – settore H), si terrà il secondo appuntamento sul tema “Custodire il creato per un futuro sostenibile”, dalla riflessione teologica all’educazione ambientale, con la presentazione del volume “Custodire il creato. Teologia, etica e pastorale”; relatori l’ing. Stefania Proietti e il prof. Roberto Leoni (presidente Fondazione Sorella Natura). Mercoledì 18 dicembre (ore 20.45 – sempre presso la suddetta sede), è in programma il terzo ed ultimo incontro che avrà per tema: “Si può fare! Dalla riflessione all’azione”. Interverranno i giovani del progetto diocesano per i nuovi stili di vita. Relatori: ing. Stefania Proietti, Francesco Fasulo, Roberto Tomassini. Moderatore: dott. Giuseppe Lio. Tutti sono invitati a partecipare a questi incontri che hanno come scopo quello di conoscere meglio la questione ambientale per agire. Lo stesso Papa Francesco ha esortato più volte, fin dall’inizio del suo pontificato, a «coltivare e custodire il creato: è un’indicazione di Dio data non solo all’inizio della storia, ma a ciascuno di noi; è parte del suo progetto; vuol dire far crescere il mondo con responsabilità, trasformarlo perché sia un giardino, un luogo abitabile per tutti…”.

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