Bastia

«Ciam», che storia La fabbrica venuta dal freddo

CRESCITA Da 3 dipendenti a 100 operai tra i frigo-bar


NEL CAPITOLO dell’Umbria che vince, c’è scritta anche la storia della Ciam, industria leader nella fornitura di banchi frigo e tecnologia per bar, pasticcerie e gelaterie. Fondata nel ’77 da Giuseppe Malizia e Armando Boccali, parte con tre dipendenti come azienda artigiana. La Ciam cresce e inizia ad aprirsi al mercato nazionale. Intuizione, lungimiranza e sacrifici vengono premiati, tanto che alla fine degli anni ’80 la produzione si rinnova: il primo passo verso la creazione della prima linea d’arredo componibile, con pannellature stampate, in cui l’estetica sposa l’avanguardia, è ormai compiuto. Trascorrono altri anni, il mercato si globalizza, arriva l’hi-tech e la Ciam decide di buttarsi in questo nuovo filone, specializzandosi nella vendita di tecnologia e componenti semilavorati.
La formula si rivela vincente e permette all’azienda di Bastia di dettare legge nel comparto del «gelo» e dell’arredo. Negli anni ’90 nascono le altre aziende del gruppo: Comar, Gebar e Mabo, specializzate in una particolare categoria di produzione. Oggi l’azienda è capitanata con successo dagli eredi dei due fondatori, Federico Malizia e Angela Boccali (nella foto), che ci illustrano le tappe dell’evoluzione e le formule in cui sta racchiusa la competitività della Ciam. «Credo che il segreto dei successi raggiunti dalla Ciam — spiega Malizia, presidente dell’azienda — sia racchiuso all’interno della nostra esperienza: un sano spirito di attività artigianale, sapientemente integrato ai processi industriali, combinati a loro volta al rinnovamento rapido e funzionale dei prodotti».


ANCHE I NUMERI parlano di un’azienda molto in salute. La Ciam, che ha sede ad Ospedalicchio di Bastia, impiega circa cento dipendenti e registra un fatturato consolidato di 15 milioni di euro, con un piano di investimenti legati al territorio e alle risorse umane. «Punti di forza dell’azienda — chiarisce Angela Boccali, amministratore delegato e responsabile della produzione — sono la flessibilità la rapidità di esecuzione e la qualità del prodotto». In questi giorni la Ciam è a Milano, nella prestigiosa vetrina del Salone internazionale dell’ospitalità professionale a Fieramilano.
Silvia Angelici

Articolo in PDF:

Scarica qui il PDF

Exit mobile version