Bastia

Ci sono molti ritardi per il nuovo Prg Sviluppo a rischio

Coalizione al lavoro 
 
Sabato prossimo è prevista la Conferenza programmatica di maggioranza


BASTIA – C’è lavoro per tutti, giunta e consiglio comunale, nella seconda fase di governo del sindaco Lombardi appena iniziata con la definizione del rimpasto e il pieno reintegro nella coalizione della Margherita. In questi giorni, che precedono la Conferenza programmatica di sabato, si stanno mettendo a punto gli obiettivi e le procedure per conseguirli. Un tema di grande rilievo che dovrebbe dare respiro all’azione politica dell’esecutivo è quello del nuovo Prg, il piano di assetto urbanistico per lo sviluppo della città a dieci anni dall’adozione del precedente impostato dal sindaco Brozzi e portato a compimento dal suo successore Bogliari. Francesco Lombardi due anni e mezzo fa, al momento del suo insediamento, aveva indicato nel Piano regolatore uno degli obiettivi principali come strumento di programmazione primaria per il futuro di Bastia. Tale indicazione, pur non dichiarata esplicitamente, voleva compensare la modesta rilevanza dell’ultima variante generale almeno per la parte che non aveva centrato gli obiettivi. Insomma, il fattore temporale è stato indicato tra gli elementi qualificanti dello strumento urbanistico di indirizzo.
Considerazioni apprezzate non solo dalla maggioranza di centrosinistra che, però, ora rischiano di naufragare. Nella messa a punto dei tempi di elaborazione del piano, al quale nei mesi scorsi è stato chiamato in qualità di responsabile e coordinatore il professore Gianluigi Negro, urbanista e docente dell’Università di Roma La Sapienza, è emerso che occorreranno circa tre anni per arrivare al piano definito. Il che significherebbe che il sindaco Lombardi non potrebbe gestire la fase esecutiva del Prg, dovendola affidare nel 2009 al suo successore. A meno di una sua rielezione che ne assicurerebbe la continuità. I tempi tanto lunghi per l’analisi, lo studio e la redazione del testo sarebbero dovuti alla necessità di definire in modo adeguato il cosiddetto piano strutturale per renderlo gestibile anche nella fase operativa, da inserire nel mandato del sindaco. E’ un’indiscrezione che, se confermata, potrebbe portare bruschi cambiamenti di rotta.
m.s.

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