BASTIA UMBRA –NON SI VIVE di sole tradizioni, ma una comunità che perde la memoria rischia di non ritrovare la propria identità. Un esempio vivo, a conferma del valore delle tradizioni, è la celebrazione di Sant’Antonio Abate, nel nome del quale la comunità cristiana di Bastia ha istituito una delle quattro confraternite che anche celebra il santo patrono degli animali. Ora la città è molto diversa rispetto al passato, ma non può dimenticare quanto hanno rappresentato la terra e gli animali. Quindi, nel segno delle più autentiche tradizioni contadine, Sant’Antonio, che ricorre il 17 gennaio, viene celebrato il primo giorno festivo domenica prossima.
ALLE 10, don Franco Santini, parroco di San Marco, celebrerà la Messa del Santo nella chiesetta di Madonna di Campagna. Al termine della liturgia sul piazzale antistante è prevista la benedizione degli animali, soprattutto quelli domestici, che oggi vivono con gli uomini. Alle 13 di domenica il tradizionale pranzo di Sant’Antonio si svolgerà al Centro giovanile San Michele, secondo una consuetudine condivisa tra le due parrocchie. «E’ un accordo stabilito una ventina d’anni fa quando era parroco don Francesco Fongo e io il suo vice – spiega don Franco Santini –. Si decise allora che ogni confraternita aveva la sua chiesa: San Rocco nella chiesa di S.Rocco; la Buona Morte al cimitero, il Santissimo Sacramento nella chiesa di San Lorenzo e Sant’Antonio a Madonna di Campagna».