MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – “Lo sviluppo di Bastia deve mantenere un carattere industriale. Una crescita a trazione commerciale a lungo andare non assicura quella stabilità di cui il tessuto economico e sociale bastiolo necessita”. La Cgil di Bastia e Assisi esterna le proprie preoccupazioni e detta le coordinate dello sviluppo urbanistico e industriale del territorio: “Il trasferimento dello stabilimento Franchi e, con tempi diversi, della Petrini, – spiega Francesco Bartoli responsabile Cgil del comprensorio – deve essere occasione per il rilancio industriale delle due aziende, per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il mantenimento del carattere industriale dello sviluppo di Bastia, che rischia di essere ridimensionato da una crescita eccessiva delle imprese commerciali e del settore terziario”. “Al contempo però – aggiunge Bartoli – bisogna evitare che nella riconversione dei vecchi stabilimenti, situati entrambi al centro, prevalgano logiche speculative, volte a favorire un’urbanizzazione selvaggia che aggraverebbe notevolmente i problemi sociali già presenti come conseguenza di uno sviluppo demografico imponente cui non si è accompagnata un’adeguata crescita infrastrutturale. La riconversione di queste aree va dunque ricondotta all’interno di un progetto di sviluppo complessivo della città che contempli, tra le altre cose, un’adeguata dotazione di scuole, strutture per l’infanzia e per gli anziani, aree verdi, spazi per i giovani, e un miglioramento della viabilità e dei trasporti”. Nei prossimi mesi, secondo la Cgil di Bastia, queste scelte vanno assolutamente impostate: “una progettazione di qualità è essenziale per un sviluppo finalizzato al miglioramento del tenore di vita di tutti”.

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