ASSISI ANTIQUARIATO” A UMBRIAFIERE 
 
 E’ come entrare in una galleria d’arte: pezzi da collezionisti, ma anche libri antichi
 
 
 di ADRIANO CIOCI


BASTIA – Scenario suggestivo e allestimenti raffinati, come vuole la tradizione, per questa 33a edizione di Assisi Antiquariato, in corso di svolgimento nei padiglioni di Umbriafiere. Meta primaverile preferita dagli esperti d’arte antica e dai collezionisti, ma anche dai semplici appassionati, la rassegna conta sulla presenza di una novantina di espositori, con proposte che vanno dai mobili ai dipinti, dalle sculture alle icone e ancora argenti, gioielli, disegni, incisioni e libri antichi.
«Una presenza di antiquari piuttosto selezionata – dice Ennio Riccardi, amministratore del Cima, la società organizzatrice – e che vede per la prima volta degli stranieri, belgi, francesi e monegaschi. Abbiamo sempre puntato sulla qualità, elemento che il pubblico ha dimostrato di gradire». Il percorso espositivo, curato da Giorgio Dionigi, appare come una grande galleria d’arte. Al suo interno due tappe sono oltremodo significative. La prima è la collezione di ceramiche dell’avvocato riminese Cleto Cucci, che dal periodo arcaico (13° secolo) si spinge fino al Rinascimento. «Per l’occasione – dice Anna Cucci – abbiamo scelto circa 150 pezzi, selezionandoli tra quelli più significativi ed unici. In questo lavoro di ricerca e di collezione, mio padre è stato favorito anche dalla passione per la numismatica e la medaglieristica. Numerosi piatti riportano l’immagine di personaggi della storia, come Manfredi, Bentivoglio, Federico II da Montefeltro e Caterina Sforza. Provengono da tutta Italia, in particolare da Faenza, Deruta, Gubbio, Castelli, Pesaro e Urbino». Pregevole è una “Madonna con Bambino”, scultura faentina del 15° secolo. Tra i piatti, prezioso è quello di Mastrogiorgio con “Orfeo ucciso dalle donne” (1524).
Altra tappa di rilievo è la collezione di Gabor Kekko di Riemst (Belgio), dedicata a G.Battista Tiepolo, ai figli Lorenzo e G. Domenico e ai suoi allievi. «Ci troviamo di fronte – spiega Stefano Kekko – ad alcuni pregevolissimi disegni e incisioni del più grande artista del ‘700». Alcuni pezzi risalgono al periodo giovanile del Tiepolo, intorno al 1720, altri si spingono fino al 1810 e sono stati realizzati da alcuni allievi. Tra le ventisei opere presenti particolare attenzione merita “L’adorazione dei pastori”. ”Assisi Antiquariato” rimarrà aperta sino al primo maggio.
 

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