Il consiglio comunale dice sì al recupero della città vecchia
Forza Italia: “Sbagliato puntare sui consorzi”


BASTIA UMBRA – E’ stato approvato con ,12 voti favorevoli e tre contrari e con il ritocco di un emendamento presentato dalla Margherita che fa passare l’area della ex Contessina (sul retro della nuova farmacia) a verde pubblico, il piano del centro storico di Bastia Umbra. Si è trattata di una discussione pacata, che ha fatto registrare momenti di “confusione” nel finale, provocando l’uscita dall’aula dei consiglieri Giuliano Monacchia ed Amedeo Susta. Non sono state risparmiate critiche, e dove al tempo stesso non sono mancati degli apprezzamenti. Per esempio, Lombardi (An) ritiene che questo piano abbia “solo la presunzione di ricoprire aspettative politiche ed elettorali’ Il motivo di tale giudizio è l’inopportunità, per il consigliere di Alleanza Nazionale, di decidere su un problema che “aspetta una soluzione da oltre trent’anni, a pochi mesi dalle elezioni amministrative”. Amedeo Susta (FI), dal canto suo punta il dito sulla possibilità, prevista da questo piano, per i privati di costituirsi in consorzi per procedere alle riqualificazioni e alle ristrutturazioni. Ebbene, Susta cita l’esperienza di alcune persone che si sono trovate in analoghe situazioni per il terremoto, che a suo avviso, si sono rilevate fortemente fallimentari, perché finivano con la difficoltà di giungere ad un accordo. Giuliano Monacchia (FI), vorrebbe nuovamente la piazza come elemento centrale della città, come “anima del centro storico, ma che in questo piano, non viene mai nominata”. Giancarlo Lunghi (Margherita) vedrebbe bene nella sua città una piccola galleria, sul modello di quelle che insistono nelle grandi città, seppur proporzionata al territorio. Apprezzamento alla città dei bambini e alla promessa riedificazione dell’antica casa Celori, sono stati espressi dal consigliere Luigino Ciotti (Rifondazione Comunista), il quale ha, però, anche mosso delle critiche. Per esempio ciò che non condivide sono le nuove volumetrie sull’area Franchi e Moretti (per un totale 4.500+3mila metri cubi). Inoltre “è sbagliato prendere una decisione adesso in previsione di una prossima legge regionale che dovrebbe essere pronta per marzo, sui cambi di destinazione d’uso e la razionalizzazione degli spazi”. Ancora Ciotti, esprime critiche sulla possibilità di traslare le volumetrie dal centro storico ad altre zone e viceversa.
Ricordiamo brevemente cosa prevede il piano. Siccome l’area interessata non è uniforme in tutte le sue parti. Alcune di esse sono in uno stato di degrado anche avanzato. Queste, definite aree progetto, necessitano di interventi più corposi. Per quanto attiene alle aree che necessitano di una “profonda ristrutturazione” ne sono state individuate quattro, definite “aree progetto” e corrispondono a via Veneto, via Piave, la zona di via Rocca l’ex Pastificio Petrini. Quest’ultimo è senz’altro l’intervento più impegnativo. Secondo il piano, 20 mila metri cubi dovranno essere utilizzati in biblioteca, auditorium, museo, uffici del Comune (6mila); residenza e direzionale (15mila), esercizi commerciali di vicinato (3mila) e demolizione (20mila).


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