Bastia

Centrosinistra, in dubbio le primarie di coalizione

I “piccoli” bocciano la procedura, meglio la concertazione


Fibrillazioni neI Pd, martedì Capocchia vede Stramaccioni


MASSIMO SBARDELLA


BASTIA UMBRA – Primarie di coalizione nel centrosinistra? Gli alleati del Partito democratico non vogliono saperne, consapevoli di non aver alcuna possibilità di spuntarla in caso si vada alla conta con un rappresentante democratico. Meglio, allora, concertare insieme il candidato a sindaco che accetterà la sfida di Stefano Ansideri, annunciato alfiere del Popolo delle libertà.
Questo il ragionamento fatto dagli esponenti di Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Italia dei valori e Socialisti al tavolo del centrosinistra che si è riunito l’altra sera. Per carità, nessuno ha detto di volersi sfilare dalla grande alleanza, ma il metodo delle primarie di coalizione prospettato per individuare il candidato a sindaco non piace proprio. Il timore è che nel Pd prenda il sopravvento “un canale di conservazione”. Questi i termini che sono stati utilizzati.
E così, a meno di una settimana dall’apertura delle candidature alle primarie (dal 10 al 20 dicembre per poter andare al voto il 24 o il 25 gennaio, era il percorso a suo tempo deciso dalla direzione) la situazione nel centrosinistra bastiolo è “fluida” Questo l’aggettivo più utilizzato. Sia da chi confida nelle primarie, sia da chi è convinto che alla fine non si faranno. Tanto più alla luce dell’orientamento che sembra prevalere a Roma.
Se ci saranno le primarie, comunque, a “scaldarsi” nel Pd ci sono almeno due membri della Giunta: l’influente assessore all’Urbanistica Moreno Marchi e il vice sindaco Nadia Cesaretti, particolarmente gradita agli ex Margherita. C’è poi l’ex segretario diessino Erigo Pecci, pronto a rientrare in gioco confidando sul gradimento dell’intera coalizione. Spunta anche il nome di Cianetti, dato in quota Italia dei valori.
Ma c’è anche chi, nel Pd, sta lavorando per pescare al di fuori delle sedi istituzionali. Ricordando i passati burrascosi e le vecchie ruggini difficili da lavare. Rossella Curradi e Fausto Belìa sono alcuni dei nomi circolati, ma l’impressione è che l’asso venga tenuto nella manica. E tanto più alta è la tensione fra le anime del Pd e fra gli stessi democratici e gli alleati, più agevole potrebbe diventare calarlo sul panno verde.
Il problema è che al momento appare difficile capire chi effettivamente stia dando le carte. Un’idea se l’è sicuramente fatta il neo segretario provinciale Alberto Stramaccioni, che in questi giorni sembra abbia incontrato diversi esponenti del Pd bastiolo. Martedì pomeriggio, dopo il ponte della Madonna, sarà la volta del segretario Capocchia. Potrebbe essere quello il termine per decidere il da farsi. Giusto un giorno prima dell’apertura delle fatidiche candidature per le primarie.

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