Bastia

Centrosinistra imballato

Non piace agli altri partner la fuga in avanti del Pd
Intanto la Curradi si sfila e puntualizza


BASTIA UMBRA – Stati Generali del Partito democratico. L’idea è stata lanciata il 13 ottobre da Paolo Ansideri, componente dell’area piddina come espressione della cosiddetta “società civile”, nel corso della seconda assemblea delle forze politiche di centrosinistra convocata dal segretario del PdCi, Massimiliano Gestroemi.
In seguito l’iniziativa è stata rilanciata dal coordinamento comunale piddino. Ci sono state reazioni differenti da parte di coloro che sono interessati a comporre una coalizione di centrosinistra in vista delle amministrative 2009. Mentre il segretario PdCi Gestroemi ha detto di essere in attesa di chiarimenti sul senso dell’annuncio, nel leader dell’Italia dei Valori, Pietro Caimmi, ha destato perplessità sulle modalità democratiche di gestione della proposta piddina. In proposito, anche il rappresentante della Sinistra Critica, Luigino Ciotti, commenta: “Il Pd ha preso una decisione in modo indipendente, iniziativa che palesa un atteggiamento contrario al dialogo che dovrebbe essere alla base di un tavolo di discussione comune, nonché la mancanza del rispetto reciproco dal punto di vista politico. Un atteggiamento autoritario e autoreferenziale, che potrebbe compromettere la formazione della coalizione di centrosinistra, sebbene parzialmente corretto da una manifestata mitezza del coordinamento del Pd in sede di assemblea politica”. Più conciliante la posizione di Amelia Rossi, segretario di Rifondazione comunista: “Al di là dei metodi, sui quali si potrebbe discutere, non trovo che l’iniziativa piddina sia sovrapponibile a quella del PdCi; anzi. Positiva l’apertura della discussione politica anche ai cittadini che non hanno possibilità di accedere agli incontri politici che avvengono a porte chiuse”.


Nel frattempo, giungono precisazioni da Rosella Curradi, nome circolato nella piazza bastiola – versante Pd – come probabile candidato sindaco del centrosinistra: “Ho ricevuto l’inedita notizia da Roma, da qualche lettore del giornale che mi rimproverava eccessiva reticenza e riservatezza. Debbo riconoscere di non aver dato peso alla cosa, abituata allo stato confusionale in cui versa la politica locale, ormai impiccata al poco trasparente meccanismo delle candidature e delle potature. Ma le telefonate di diverso tenore, i contatti degli ultimi giorni e le interlocuzioni dalle quali non riesco a uscire con argomento convincenti, mi spingono a dichiarare la mia totale estraneità alle indiscrezioni”.
Tanto dovevamo all’apprezzata dirigente scolastica. Una sola postilla. Il suo nome ci era stato fatto da un pezzo da novanta del Pd, che in molte occasioni ha dimostrato di saper vedere in anticipo l’evoluzione del quadro politico. Prendiamo atto della precisazione della Curradi.
Alberta Gattucci

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