All’indomani del “no” alle consultazioni
ASSISI – (fla.pag.) Lo stop alle primarie di coalizione (previste per il30 gennaio) del consigliere Luigi Marini (Pd) non sembra impensierire né il Pd né il resto del centrosinistra. “E‘ un‘opinione valida come tutte le altre opinioni“, spiega il coordinatore Mariano Borgognoni, mentre per il capogruppo della Mongolfiera Franco Matarangolo “si avvia concretamente il percorso che dovrà giungere a designare democraticamente ilrappresentante di tutto il centrosinistra alle elezioni comunali. Una netta differenzazione ris p e t t o all‘autoreferenzialità e litigiosità della destra“. “I litigi sgarbati di Ricci e Bartolini – dice nel frattempo Carlo Cianetti – sono il segno del fallimento del centrodestra; stanno a significare che hanno chiuso un ciclo e che non sono adeguati a governare una città internazionale, di grande prestigio culturale, spirituale e storico qual è Assisi. Non sono stati capaci in questi 14 anni, non lo sarebbero neanche domani. Abbandoniamo inutili strategisti, smettiamola di strizzare l‘occhio ad alleati improbabili, evitiamo dannose demonizzazioni: cominciamo piuttosto ad andare fra la gente, con serenità, onestà e lealtà a spiegare le nostre ottime ragioni“. Sinistra e Libertà “rinnova il suo convinto e deciso appoggio a Cianetti“ e invita “la cittadinanza ad esercitare una partecipazione veramente attiva a queste primarie di idee, perché Assisi ha una necessità urgente di una forte discontinuità“. “Il centro sinistra sceglie nel modo più democratico concepibile il proprio candidato sindaco – l‘analisi del Prc – il centrodestra, invece, si spacca e va a una resa dei conti ridicola e inutile. Ricci e Bartolini si accusano per le cose – l‘ordinanza antimendicanti, la creazione dei Volontari per Assisi, l‘intitolazione di una piazza a Giorgio Almirante, il calo del turismo, il disinteresse per le questioni ecologiche e la scarsa informazione sul problema delle falde acquifere – che hanno fatto insieme pensando che qualcuno possa credere che le responsabilità siano da ascrivere o all‘uno o all‘altro“.
Corriere-2010-12-28-pag22