PERUGIA Iniziati gli interrogatori per i presunti componenti dell’associazione a delinquere che avrebbe gestito un articolato giro di prostituzione di giovani donne cinesi in centri massaggi e appartamenti, in Umbria e in varie province italiane. Ventidue i destinatari del provvedimento firmato dal gip Natalia Giubilei. Sembra destinato a essere spezzettato in più sedi il fascicolo, nato da una lunga attività di indagine da parte dei carabinieri. Nella ricostruzione degli episodi, il giudice ha rilevato la sua non competenza per diversi capi di imputazione e fatti contestati, per i quali ha ritenuto non essere il giudice naturale. Gli interrogatori di ieri sono iniziati dagli indagati in carcere, come la coppia residente a Bastia Umbra, accusata di aver gestito e organizzato, con altri due, lo sfruttamento e il favoreggiamento di ragazze nei centri benessere di Foligno, Città di Castello e Teramo. La coppia, in particolare, avrebbe smistato le prenotazioni telefoniche, ma anche gestito la logistica relativa all’arrivo e alla permanenza delle ragazze. Il loro difensore, l’avvocato Sebastiano Pirisi, ha chiesto la revoca della misura in carcere, non sussistendo a suo giudizio il rischio né di reiterazione, visti i sequestri, né di fuga o di inquinamento delle prove. Ha inoltre eccepito, come altri difensori, la mancata disponibilità dell’ordinanza in cinese, un limite, ha sostenuto, al diritto di difesa dei suoi assistiti.
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