Maxi adesione alla petizione per impedire il compimento dell’opera
BASTIA UMBRA – Nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo.Finito l’incubo dell’aria irrespirabile causata dalla fertirrigazione e dal biodigestore di Bettona, ora Costano si trova ancora una volta a dover dar battaglia per poter salvaguardare il proprio territorio.Questa volta il nemico è la centrale a biogas di prossima costruzione.Contro il “mostro” è sceso in campo un intero paese: le firme raccolte contro l’installazione dell’opera sono quasi 500, circa la metà della popolazione totale complessiva, quasi il totale degli aventi diritto al voto. I cittadini si sono poi organizzati in un Comitato, che ieri, presso la sala parrocchiale di Costano, ha tenuto una conferenza stampa per spiegare le ragioni della propria contrarietà e le sue prossime mosse per contrastere la costruzione dell’impianto a biomasse.Ad aprire l’incontro è stato Lucio Raspa, membro del Consiglio direttivo,il quale ha chiarito il senso del loro slogan «No, grazie abbiamo già dato!». «Non vogliamo – ha spiegato – una centrale in un territorio già fortemente compromesso da un’economia di tipo zootecnico che ha portato a gravi problemi ambientali». Il presidente del Comitato, Antonio Cavarai,si è occupato invece della questione tecnica, valutando – cosa che l’amministrazione comunale a parer suo non ha fatto – i pro e i contro di un progetto di 4 milioni e mezzo di euro:«Il carburante delle reazioni che avvengono nella centrale – ha sottolineato Cavarai – è il digestato (70%liquido e 30% solido), il quale concorre ad omogenizzare tutti i componenti e ad alimentare i fermentatori.Da questo processo continuo di omogenizzazione e di riscaldamento vengono ottenuti gas contenenti zolfo e quindi altamente corrosivi.E’ sicuramente un investimento conveniente per un imprenditore dato che ogni 22 centesimi per kilowatt/ora di produzione di energia elettrica, lo Stato sancisce il rimborso di 28 centesimi apportando un guadagno di 6 centesimi. Ma tutto questo – continua – cosa comporta? Il digestato in uscita ha una quantità di 15mila tonnellate l’anno che per essere trasportate creerebbero un notevole incremento di traffico. Inoltre l’impianto produrrà degli odori molto acri a causa dell’utilizzo di composti organici provenienti dal carbonio».Paolo Esposito, altro membro del Comitato, ha inoltre fatto presente come l’impianto andrebbe ad aggravare l’inquinamento delle falde acquifere già prodotto dalla fertirrigazione.
La centrale prenderebbe in affitto quei terreni in cui è stato già vietato dal Comune l’utilizzo di acqua potabile a causa dell’alta percentuale di agenti inquinanti come batteri e nitrati.Al termine della conferenza, Raspa ha comunicato il programma del Comitato: ieri sono state inviate delle diffide a tutti gli enti regionali e comunali che saranno presenti alla Conferenza dei Servizi. Oggi ci sarà un incontro con il sindaco Ansideri.
Il Comitato parteciperà inoltre da uditore alla Conferenza dei servizi del 3 febbraio e qualora il progetto venisse approvato è già in programma una mobilitazione.
IL PUNTO DI VISTA DEL SINDACO
La costruzione della centrale a biomasse rappresenta secondo il sindaco di Bastia, Stefano Ansideri,un’opportunità per il territorio». «E’chiaro anche che la Legge Regionale – spiega Ansideri in una nota – parte dal presupposto che le tecnologie applicabili, supportate da ampia letteratura scientifica, certificazione e sperimentazione da parte di molte Università nazionali, non rappresentino un problema per l’ambiente,ma, al contrario, possono contribuire
al suo miglioramento: si produce energia evitando di usare la combustione di elementi fossili». «Ho voluto,comunque, ascoltare i timori e le perplessità degli abitanti di Costano ». Il provvedimento autorizzativo di competenza della Conferenza dei Servizi – conclude il sindaco – sta seguendo il suo iter con l’acquisizione dei pareri che faranno conoscere la legittimità del progetto».
di FRANCESCA BENE e FEDERICA FAMIANI