Bastia

Cavalieri e balestrieri in guerra per la Rocchicciola

Non piace la scelta di concedere l’area ai Majores per il Palio di Pasqua Rosata
Il gran Maestro: “Questa è la nostra storica sede da tempo”

ASSISI – Chi può usare la Rocca Minore, detta la Rocchicciola? Nei giorni scorsi i Majores Ballistarii Asisii avevano annunciato che l’amministrazione aveva loro concesso la possibilità di disputare lì il palio di Pasqua Rosata, ma Franco Noccioli, Gran Maestro della Compagnia dei Cavalieri del Colle Paradiso, esprime “indignazione e sbalordimento” sia per non essere stato consultato, sia perché teme che la mossa del Comune (“come diceva un noto politico italiano, A pensare male si fa peccato, ma il più delle volte ci si indovina”) sia un segnale di sfratto da quella che i Cavalieri considerano la loro sede storica, tanto da averla persino sullo stemma. “L’am- ministrazione ci ha imposto – scrive Noccioli – di condividere la Rocchicciola con i Majores, senza informarci preventivamente (come un minimo di bon ton, avrebbe suggerito), ma solo a decisione presa. I Majores parlano di ‘piena fruibilità’ della Rocchicciola, ma cosa intendono? Non vorremmo si trattasse di un maldestro tentativo volto a screditarci per favorire un gruppetto, seppur rispettabile, di balestrieri (per la cronaca: l’ennesimo esistente in Assisi) in modo da consegnare loro in esclusiva la nostra antica sede storica, con l’inevitabile e consequenziale lenta ma inesorabile nostra totale estromissione. La Compagnia – aggiunge Noccioli – è attualmente è composta da oltre una trentina di cittadini autenticamente assisani, e che in quasi 80 anni di vita ha annoverato tra i propri iscritti, i soggetti più nobili e rappresentativi della nostra città: nata nel 1928, anno in cui Arnaldo Fortini, istituisce la “Compagnia dei Cavalieri di Satriano” costituita da grandi personalità cittadine, per una degna commemorazione del ritorno di San Francesco morente da Nocera Umbra ad Assisi, la Compagnia ha nel tempo avuto l’adesione di altissime personalità della cultura, dell’arte, della religione, delle scienze, come il poeta Gabriele D’Annunzio, lo scienziato Guglielmo Marconi, i cardinali Merry del Val e Pignatelli, la principessa Giovanna di Savoia futura regina di Bulgaria”. Noccioli ricostruisce la storia della Compagnia, che dopo un periodo di pausa dovuto alla seconda guerra mondiale, “riprese vita a metà degli anni cinquanta, con il nome che porta ancora oggi, per merito del professore Norberto Michettoni che ne fu il primo Gran Maestro, e ottenne dal vescovo monsignor Giuseppe Placido Nicolini, la formale approvazione nel 1960 ed è tuttora soggetta alla giurisdizione dell’ordinario diocesano. Fin da allora, ci fu concessa, come sede storica, la Rocca Minore di Assisi o Cassero di Sant’Anto- nio, comunemente detta ‘la Rocchicciola’, che compare anche nel nostro stemma”. Anche per questo, scrive il gran maestro, “non avendo ricevuto nessuna notifica ufficiale da parte dell’amministrazione comunale, ci riteniamo autorizzati a continuare a considerarla la nostra sede storica: siamo anche noi assisani – conclude Noccioli – o siamo forse gli antichi nemici e invasori perugini o, meglio ancora, siamo forse degli stranieri da cacciare a tutti i costi?”.

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