Bastia

Cassiera aggredita e picchiata

Ferita alla testa col calcio della pistola una dipendente del Country Club di Bastia

L’incasso della giornata, però, non era nella borsa che le è stata strappata
La vittima assalita da tre malviventi al rientro a casa


BASTIA UMBRA – C’è un equivoco alla base dell’aggressione della cassiera del Country club, M.B. le sue iniziali, che è stata ferita alla testa con il calcio della pistola da un malvivente intenzionato a sottrarle l’incasso della serata. Nella borsetta, invece, non c’era un euro. E mentre la vittima sanguinante si recava in casa per chiamare soccorso, il ladro ha raggiunto i complici, “palo” e autista, con i quali si è allontanato, sgommando a bordo di un’auto lontano da via della Repubblica.
Grande lo stordimento del padre della ragazza e dei vicini di casa, che, ancora assonnati, hanno seguito la vicenda con apprensione. Ora la vittima è in prognosi riservata, che si scioglierà verso lunedì prossimo. La donna è piena di rabbia nei confronti dei tre che l’hanno colpita lasciando evidenti segni di premeditazione. “Ciò che desidero – dichiara M.B. – è denunciare la slealtà dei tre malviventi, di cui ho riconosciuto solamente l’accento bastiolo; sono probabilmente frequentatori del locale in cui lavoro, potrebbero essere venuti alla, cassa mentre ero in servizio e mi avranno studiato per mettere a segno la strategia di aggressione. Loro sanno chi sono, mentre io non potrò riconoscerli quando me li ritrovero davanti”.
In effetti la denuncia che la ragazza ha inoltrato alle forze dell’ordine non basterà per riportare serenità nella sua vita, privata e professionale; questo sebbene la giovane donna non si dia per vinta. Ma qual è il motivo dell’equivoco che potrebbe aver spinto gli aggressori a colpire? “Un addetto alla sicurezza del locale – spiega M.B. – è mio vicino di casa e il fatto di vederci insieme negli spostamenti dall’abitazione al locale e viceversa, può aver spinto i ladri a ipotizzare che io portassi almeno parte dell’incasso della serata nella borsa”.
In effetti è proprio la borsa ciò che l’aggressore ha sottratto alla vittima, non senza tentare di stordire la giovane donna con i colpi alla testa, per non farle identificare volti e auto. Tentativo riuscito in parte; M.B. non è riuscita a leggere la targa dell’auto dei malviventi, anche se si è alzata, si è recata in casa e ha telefonato al collega per farsi accompagnare presso il nosocomio assisano.
Alberta Gattucci

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