ANCORA uno scontro frontale tra gli eredi di Lanciotto Lolli, fondatore e titolare dello storico conservificio, e l’amministrazione comunale. Una diatriba lunga 13 anni, dalla demolizione dell’ex conservificio (agosto 1995), che ancora oggi non è chiusa. Neanche la variante definitiva riguardante l’area, approvata lo scorso 17 luglio, fa menzione degli accordi nel frattempo intercorsi tra il Comune e la famiglia Lolli. In particolare, l’intitolazione di una via dell’area al commendatore Lanciotto e uno spazio alla memoria dell’attività industriale del conservificio che, ormai da anni, la società «Modulo» si era impegnata a realizzare.


PER L’INTITOLAZIONE della via, nel gennaio 2007 la Prefettura di Perugia aveva comunicato alla famiglia Lolli una delibera di indirizzo con cui la Giunta bastiola si era impegnata all’intitolazione entro lo stesso anno. Di fronte agli impegni mancati e alla totale assenza di riferimenti a tali impegni nei deliberati del 17 luglio scorso, il portavoce della famiglia Lolli Pierluigi Roesler Franz preannuncia iniziative legali. «Chiederemo ragione dei nostri diritti negati — ha dichiarato — in ogni sede giurisdizionale (Procura della Repubblica, Tar e Corte dei Conti), perché gli impegni assunti dalla Giunta del sindaco Bogliari vengano concretamente rispettati».


IN EFFETTI il palazzo che ha sostituito l’ex conservificio è stato costruito ed è abitato, ma nulla finora è stato fatto per riconoscere il contributo della famiglia Lolli alla storia della città.
m.s.

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