Bastia

Caso Ciotti: Il voto? Un orpello. Decidono i fans club

 di BRACCIO DA MONTONE


Per i supporters di Luigino Ciotti, persona per bene e simpatico rifondarolo terzomondista in salsa bastiola, le elezioni andrebbero abolite. O meglio andrebbero fatte, ma se non danno il risultato sperato la presidente – o il presidente – di turno possono cambiare a proprio piacimento le carte in tavola. Così i fan di Ciotti, candidato alle regionali e risultato primo dei non eletti di Rifondazione comunista, pretendono – attraverso una raccolta di firme – che la presidente Lorenzetti proclami d’imperio consigliere regionale il tenace bastiolo.
Appunto, ciò che il popolo non ha scelto – pur dandogli una mole di voti consistente – scelga la Lorenzetti.
Una sorta di infeudazione, insomma, di quelli che andavano di moda ai tempi di Braccio anche se il sottoscritto ha sempre preferito i galloni in battaglia a quelli regalati con indulgenza. Invece Ciotti no.
E già s’immagina la Lorenzetti, vestita in pompa magna, che nell’aula di Palazzo Cesaroni mette in testa al prescelto, inginocchiato, la corona – anzi, la coroncina – di consigliere regionale. “Nun se po’ fa,- pare abbia spiegato la Lorenzetti ai supporters del rifondarolo non eletto – una trentina, più o meno rappresentanti di altrettante associazioni – quando le hanno presentato la petizione “pro domo sua”. “Rivolgetevi – avrebbe continuato la presidente con l’occhio furbo – a Rifondazione comunista chiedete che uno dei loro due eletti (Tippolotti e Lupini) si dimetta per far posto in Consiglio al vostro beniamino”. La voce è immediatamente arrivata ai due interessati, che pare non abbiano neppure sprecato una parola limitandosi a replicare con i gesti.
Ma per i “Ciotti fan club” la piazza conta più dell’urna ed è probabile che ci sarà una nuova raccolta di firme a suo favore stavolta con tanto di slogan: “Ciotti per forza”. L’idea, comunque, è piaciuta anche ai non eletti degli altri partiti che, in nome della rappresentanza di fondamentali interessi collettivi, vogliono creare insieme al bastiolo un consiglio regionale alternativo. Da “un altro mondo possibile” a “una poltrona è comunque possibile”.

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