Bastia

Casi di salmonella a Bastia Sospetti sui pomodorini

Riscontrati 69 contagi tra adulti e bambini

Lo sostiene il centro europeo per la prevenzione: registrati 69 contagi fra adulti e bambini

di Flavia Pagliochini
BASTIA UMBRA Della pasta fredda, consumata senza previa cottura (non necessaria), con dei pomodorini “contamina i”. Sarebbe questo il pasto – e nello specifico proprio i pomodorini – dai quali si sarebbero originati quasi 70 casi di salmonella. Ai 33 pazienti inizialmente conteggiati da Usl e Comune inizialmente ne vanno aggiunti infatti un’altra trentina, per un totale di 69 tra bambini e adulti di cui parla il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie di Stoccolma, che si ferma a 63, e i 69 di cui ieri ha invece parlato la Usl. Nello specifico i colpiti sono oltre una cinquantina di bambini frequentanti le scuole a Bastia (quattro dell’infanzia e un asilo nido), quattro lavoratori dei centri cottura, tre casi afferenti a bambini che non frequentano le scuole più altri bambini che sono legati ai cinquanta alunni da vincoli di parentela o amicizia. Casi isolati dal focolaio originario, insomma, e casi peraltro vengono segnalati in lieve aumento nel territorio della Usl Umbria 2, dove però non sono stati segnalati focolai.Come detto la colpa sarebbe di alcuni pomodorini una fornitura – o più forniture; i prodotti sono stati ricondotti a tre grossisti italiani e due produttori – che sono poi finite, almeno nel caso bastiolo, in un piatto di farro con pomodori a grappolo e pesto consumato dai bambini il 26 settembre scorso, da consumare freddo e senza ulteriore cottura. Secondo le analisi dell’Ecdc altri focolai simili sono stati registrati in Toscana, ma anche in Germania, Austria e Francia: nel cuore verde d’Italia sono stati identificati 63 casi di salmonellosi, tra cui 32 di Salmonella Strathcona e nove di Salmonella Strathcona ST2559. Le prime segnalazioni di casi sospetti risalivano a novembre e il Comune aveva provveduto a una prima sanificazione degli ambienti. La chiusura delle cucine è arrivata dopo la comunicazione della Asl ma le scuole erano rimaste aperte e per non mettere in difficoltà le famiglie i bambini pranzavano con prodotti al sacco. Non erano comunque mancate le polemiche, anche visto che per avere una maggiore chiarezza i genitori avevano cominciato a mobilitarsi e scrivendo messaggi sui social. Le mense erano poi ripartite a fine ottobre. Dopo 3 giorni di controlli e relativi esami risultati negativi – la Usl Umbria 1 aveva disposto la
revoca del provvedimento di sospensione dovuta proprio ai casi di salmonella, anche a seguito delle relazioni tecniche delle ditte interessate e all’esito dei tamponi ambientali .

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