Bastia Umbra, 3 Dicembre – Continua l’attività di CasaPound Italia sul
“fronte Equitalia”, con la raccolta firme per promuovere la proposta
di legge che “punta a ripristinare alcuni principi irrinunciabili di
giustizia sociale” come riportato in una nota dell’associazione, che
aggiunge: “Vogliamo porre dei paletti allo strapotere di  Equitalia,
impedendogli di iscrivere ipoteche su immobili destinati ad abitazione
principale per crediti inferiori al 30% del valore dell’immobile, di
pignorare beni strumentali dell’impresa o percentuali di credito
superiori al 20% del totale iscritto in bilancio, obbligandola ad
applicare il tasso di interesse legale nella rateazioni dei crediti,
revocandole la possibilità di condurre indagini finanziarie,
diminuendo la percentuale che l’ente guadagna sulle riscossioni dei
piccoli crediti, raddoppiando invece la percentuale su quelli grandi,
in modo da incentivarla a perseguire i grandi evasori”.
“In quattro anni – aggiunge Cpi Perugia – Equitalia ha raddoppiato gli
incassi e lo ha fatto soprattutto a spese di lavoratori dipendenti,
pensionati, piccoli e piccolissimi imprenditori, dai quali ricava
l’80% dei suoi profitti. Lo ha fatto in maniera spietata e talvolta in
violazione della legge, come nel caso del divieto di porre ipoteche
sulle abitazioni per importi inferiori agli 8.000 euro, che spesso
trasgredisce. Lo ha fatto senza curarsi di distruggere la ricchezza
del paese e delle piccole medie imprese italiane, ad esempio
pignorando crediti e beni strumentali essenziali alla vita delle
aziende. Lo ha fatto applicando il tasso di interesse medio applicato
dalle banche sui prestiti, molto più alto di quello che dovrebbe
applicare, ovvero quello di interesse legale; in questo modo chi
chiede un pagamento rateale del debito, dovrà pagare degli interessi
pesantissimi”.

“Chi volesse sottoscrivere la nostra proposta di legge – conclude
CasaPound Perugia – può farlo nei banchetti che i vari nuclei stanno
allestendo in tutta la regione, o contattandoci ai nostri recapiti”.


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  • Spero che i comuni, come in quello di Bastia Umbra, dove c’è la tassazione comunale irpef sugli stipendi dei dipendenti, visto che è imminente la reintroduzione dell’ici, ci tolgano questa tassa nata appositamente per sostituire quell’imposta. L’assurdo sarebbe mantenerle tutte e due, ma c’è un particolare non da poco, la trattenuta irpef non c’è in tutti i comuni come ad es. Assisi, quindi mantenerla in piedi è creare un disegualianza più marcata tra i cittadini di comuni diversi. Da non dimenticare che anche la regione, visti i proclami della Marini, aumenterà le sue tasse sui nostri stipendi, i quali per molti di noi sono fermi da tre anni e lo saranno per altri tre. Per favore, un pò di equità per tutti.

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