Bastia

«Casa famiglia», un futuro sereno dopo l’analisi di Paolo Belardi

LA CULTURA che dà fastidio è quella che non rinuncia ad essere oggetto di riflessione per la formazione delle nuove generazioni. E’ questo il messaggio lanciato sabato da Paolo Belardi, professore della facoltà di Ingegneria di Perugia, a Bastia Umbra nel corso dell’incontro promosso dall’associazione Oicos a chiusura dell’anno dedicato al ‘Contemporaneo’. La vigilia era stata caratterizzata dal timore che poteva essere l’occasione per influenzare le scelte locali sul futuro dei due piccoli fabbricati di ‘Casa famiglia’ progettate nei lontani anni ’70 dall’allora giovane architetto Renzo Piano ed ora ubicate all’interno dell’area di recupero ex Giontella. Il docente, di fronte ad una platea numerosa e interessata, ha voluto sgomberare ogni equivoco ricordando che il futuro di quelle due casette è nelle ‘mani dei bastioli’. Ciò non significa, ha poi spiegato «che rinunceremo alla nostra funzione di stimolo alla ricerca dell’arte e del bello nell’architettura; lo faremo anche quando darà fastidio al potere imperante, senza nascondere le rispettive responsabilità».
Gli scempi architettonici, oggi presenti anche in Umbria, sono attribuibili a diversi soggetti e livelli di responsabilità: la pubblicità che sostiene modelli estranei alla nostra cultura, evidenti in alcuni agriturismi, ma anche dei politici senza coraggio che avallano decisioni di basso profilo nella gestione urbanistica delle città.
m.s.  
 
 Nazione-2010-11-02-Pag12

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