Bastia

Casa di Jonathan, una mano alla diversita’

Stasera festa di solidarieta’ e raccolta fondi ad Umbria Fiere


BASTIA UMBRA – Questa sera presso il centro congressi di Umbria Fiere, si terrà l’ottava edizione di “Musicalmente insieme”, una serata di solidarietà, musica e dolci.
L’evento consentirà di coinvolgere tutti i soggetti diversamente abili in un momento di “normalità” nel quale esprimersi senza problemi e di raccogliere fondi per realizzare tutte le attività ed i progetti dell’associazione “Il Giunco”. “Si tratta – spiega la presidente del Giunco Rosella Aristei – di un appuntamento fortemente coinvolgente sia per il suo significato, sia per la gioia che è in grado di trasmettere. Un appuntamento che quest’anno è ancora più importante dal momento che coincide con l’inizio dei lavori per la costruzione della ” Casa di Jonathan” che accoglierà i soggetti disabili senza genitori”. Gli studenti e i docenti dell’Istituto Alberghiero di Assisi saranno gli artefici delle proposte da gustare a tavola, mentre i contributi offerti da istituzioni, commercianti, artigiani, imprenditori, singoli cittadini saranno un preziosissimo contributo di solidarietà. La Casa di Jonathan sorgerà nel quartiere di XXV Aprile, in un’area che dovrebbe vedere la nascita di altri importanti servizi, come la nuova scuola elementare e la nuova parrocchia di San Marco Evangelista. L’edificio, che avrà una superficie di 700 mq., dislocato su due livelli (con ampia area verde intorno), è destinato ad accogliere soggetti disabili senza assistenza familiare. Diventerà un punto di riferimento nel territorio per affrontare le mille emergenze dei portatori di handicap e delle loro famiglie.
Lo scopo non è soltanto quello di garantire un tetto ma di creare le condizioni di integrazione degli stessi disabili in contesti cosiddetti normalizzati.
Saranno seguiti da figure professionali durante l’intera giornata. Un inserimento reale, quindi, con nuove opportunità, non ultima quella del lavoro. Euforica la presidente Rosella Aristei: “Ci troviamo di fronte ad un sogno che comincia a diventare realtà dopo anni di febbrile lavoro. E’ l’avvio di una grande speranza, una valida testimonianza di solidarietà collettiva che dà dignità a tutti, in particolare ai meno fortunati Un grazie profondo a quanti si sono già attivati ma la vera forza è stata la grande determinazione dei genitori e dei soci”.
M.0 

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