L’AMMINISTRAZIONE comunale ha approvato il contratto di affitto dei locali nella disponibilità dell’associazione Casa Chiara per destinarli all’attività dell’Università Libera.
Il canone annuo previsto è di 15mila euro. Nei giorni scorsi, però, l’incontro con la giunta comunale che avrebbe dovuto definire tempi e modalità di consegna si è concluso con un nulla di fatto. A luglio il parroco don Giuseppe Pallotta aveva scritto una lettera ai soci di Casa Chiara per spiegare la necessità affittare i locali al Comune per le esigenze dell’Unitre.
Un sacrificio per pagare il mutuo annuale per i lavori di ristrutturazione della palazzina in piazza Mazzini, sede dell’associazione, che grava sulla parrocchia. Il rischio, altrimenti, sarebbe stata l’acquisizione dell’immobile da parte della banca creditrice. Presunti ritardi e omissioni nella comunicazione tra la Confraternita del S.S. Sacramento, titolare dell’immobile in questione, e i dirigenti dell’associazione Casa Chiara, che occupa i locali con contratto di ‘comodato gratuito’, hanno creato una contrapposizione che dura ormai da mesi.
C’È STATO un momento in cui i responsabili di Casa Chiara hanno ipotizzato di impugnare l’atto con cui la Confraternita ha offerto la cessione in affitto dei locali al Comune, perché formulata senza il preventivo consenso dell’associazione. Per protesta cinque membri del direttivo di Casa Chiara, eletti nei primi giorni di settembre, si sono dimessi e giovedì 30 settembre è convocata l’assemblea dell’associazione per rieleggere i propri rappresentanti. L’auspicio è che dalla votazione emergano elementi di chiarezza ispirati al buon senso e alla razionalità, in luogo delle ripicche e dei risentimenti che finora hanno dominato la scena.
m.s.

«Casa Chiara», stop all’affitto. Bisogna fare chiarezza  — BASTIA UMBRA —L’AMMINISTRAZIONE comunale ha approvato il contratto di affitto dei locali nella disponibilità dell’associazione Casa Chiara per destinarli all’attività dell’Università Libera. Il canone annuo previsto è di 15mila euro. Nei giorni scorsi, però, l’incontro con la giunta comunale che avrebbe dovuto definire tempi e modalità di consegna si è concluso con un nulla di fatto. A luglio il parroco don Giuseppe Pallotta aveva scritto una lettera ai soci di Casa Chiara per spiegare la necessità affittare i locali al Comune per le esigenze dell’Unitre. Un sacrificio per pagare il mutuo annuale per i lavori di ristrutturazione della palazzina in piazza Mazzini, sede dell’associazione, che grava sulla parrocchia. Il rischio, altrimenti, sarebbe stata l’acquisizione dell’immobile da parte della banca creditrice. Presunti ritardi e omissioni nella comunicazione tra la Confraternita del S.S. Sacramento, titolare dell’immobile in questione, e i dirigenti dell’associazione Casa Chiara, che occupa i locali con contratto di ‘comodato gratuito’, hanno creato una contrapposizione che dura ormai da mesi. C’È STATO un momento in cui i responsabili di Casa Chiara hanno ipotizzato di impugnare l’atto con cui la Confraternita ha offerto la cessione in affitto dei locali al Comune, perché formulata senza il preventivo consenso dell’associazione. Per protesta cinque membri del direttivo di Casa Chiara, eletti nei primi giorni di settembre, si sono dimessi e giovedì 30 settembre è convocata l’assemblea dell’associazione per rieleggere i propri rappresentanti. L’auspicio è che dalla votazione emergano elementi di chiarezza ispirati al buon senso e alla razionalità, in luogo delle ripicche e dei risentimenti che finora hanno dominato la scena. m.s.

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