BASTIA UMBRA – Etica e cultura si fondono all’insegna dell’arte. E portano tra la gente opere artistiche conservate nei musei. Favorendo al riguardo forme di diffusione flessibile e mobile dei prodotti artistici, con le tecnologie di oggi e quelle di domani. Il progetto che sta dietro a questa filosofia si chiama Arthea (una produzione Egb – tv production, in collaborazione con il ministero per i Beni e le attività culturali, e il Fai – Fondo per l’ambiente italiano). Anche questo prodotto è stato presentato alla Btu (borsa del turismo umbro), a Umbriafiere di Bastia Umbra: nel padiglione dedicato all’incontro tra domanda e offerta di prodotti e servizi turistici, Arthea spicca per il suo contenuto che unisce la cultura e l’etica, proposto sotto la veste della tecnologia multimediale.
Arthea è un marchio etico non solo perché attribuisce all’arte una funzione di esperienza estetica, ma anche perché ne approfondisce il ruolo di stimolo cognitivo per uno sviluppo armonioso e consapevole della personalità umana. È soprattutto un progetto culturale perché contribuisce a diffondere la conoscenza delle opere d’arte; costituendo un archivio digitale di beni culturali e artistici, declinato in varie forme multimediali sempre aperte allo sviluppo tecnologico futuro.
Arthea è un progetto integrato di comunicazione. Comprende la tv series “Pillole d’arte per tutti”. Un home video: la raccolta delle migliori puntate di “Pillole d’arte per tutti”. Una video-guide: una nuova modalità di guida per i musei. Una digital video mail: una nuova modalità di cartolina postale in forma digitale.
La diffusione capillare del progetto è il primo obiettivo. Un secondo obiettivo, invece, è fare dell’opera d’arte qualcosa di vivo che aiuti a vivere. Tutto ciò portando la gente nei musei, ma soprattutto portando tra la gente le opere conservate nei musei.
Tra le opere presentate la “Madonna dei Palafrenieri”, il “Ritratto di Paolina Bonaparte” di Antonio Canova, il “David” e l'”Apollo e Dafne” di Lorenzo Bernini, la “Deposizione di Cristo” di Raffaello, “Le Cabaron de Jourdan” di Cézanne, l'”Amor sacro e profano” di Tiziano Vecellio. E tante altre opere straordinarie.
Il progetto Arthea prevede anche lo sbarco in Umbria, regione ricca di emergenze artistiche di valore mondiale che potrebbero diventare parte integrante della già ricca collezione di digital video mail. Si tratterebbe di un nuovo e tecnologico modello di promozione turistica. Le video cartoline, infatti – leggibili da qualunque dvd – hanno all’interno un menù che ne permette il video-ascolto in cinque lingue (italiano, spagnolo, tedesco, inglese e francese). Inoltre possono rappresentare anche un meccanismo di finanziamento per enti pubblici, musei e realtà locali che aderiscono al progetto. Infatti a fronte di una produzione minima di 20mila copie legate ad un’opera d’arte, il costo di produzione a carico della struttura locale è di 50mila euro ma la vendita della cartolina digitale al pubblico a 5 euro permette di incassare esattamente il doppio. Nelle realtà italiane dove il progetto è già par- tito, ad esempio Roma, il prodotto è stato accolto straordinariamente dai turisti che acquistano le cartoline digitali sia come personale ricordo che per inviarle con posta ordinaria ai propri paesi di provenienza comunicando a parenti e amici un pezzo di arte italiana che certamente spinge al viaggio nel “belpaese”.
Il progetto è stato accolto con favore dagli operatori turistici umbri e dalle istituzioni presenti. Sono ora allo studio progetti per la realizzazione di alcune digital video mail che porteranno le opere d’arte umbre in giro per il mondo.

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