Bastia

Caro Luigino, perché non sono venuto alla presentazione del libro

Anche io mi sento sensibile ai problemi del mondo, ma osservarli attraverso un’ideologia che ha dimostrato il suo fallimento, è come guardare la realtà attraverso una lente che distorce

BASTIA UMBRA – E’ noto che apprezzo il tuo impegno in politica e la tua coerenza; rispetto la diversa visione che abbiamo su come favorire lo sviluppo e combattere la povertà nel mondo e penso che la cosa sia reciproca.
Sarei voluto venire alla presentazione del libro “Ma che mondo è questo” che si è tenuta nei giorni scorsi nella sala del Consiglio Comunale, ma il pensiero di assistere all’ illustrazione di una realtà distorta dall’ideologia mi ha trattenuto. La conferma che il mio timore era fondato l’ho avuta questa mattina leggendo l’articolo pubblicato nella pagina della cultura del Giornale dell’Umbria, dove chi ha firmato il pezzo, dalle prime righe divide in due la società: da una parte i cittadini attenti e sensibili, dall’altra quelli con la testa per aria votati al consumismo e al liberismo sfrenato.
Paola Mannocci, esordisce così: ” Il desiderio di baldoria e la voglia di leggerezza non ha contagiato tutti, in questi giorni di fine anno”.
Caro Luigino, non ho partecipato ad orge, non mi sono dato alle gozzoviglie né sono stato pervaso dalla voglia di leggerezza e penso di non essere stato il solo. Ritengo che la frase, pur rappresentando l’opinione di chi ha scritto l’articolo, sia stata influenzata dal clima della presentazione cui la signora, forse, ha partecipato. Anche io mi sento sensibile ai problemi del mondo, ma osservarli attraverso un’ideologia che ha dimostrato il suo fallimento, è come guardare la realtà attraverso una lente che distorce e se distorta è la visione, la stessa cosa avviene per le soluzioni. Davanti a casa mia, un mio vicino per cinque anni ha ostentato una bandiera arcobaleno; all’improvviso è sparita, all’inizio ho pensato che l’avesse tolta per sostituirla con una nuova visto che la prima era stata logorata dal tempo, invece non è più comparsa. Come il “Compagno Bertinotti” che nella visita dei mesi scorsi in Cina, con perfetto strabismo si è rallegrato con i governanti di un paese comunista senza fare alcun riferimento allo sfruttamento degli operai di cui in Italia si fa paladino. Siamo tutti contrari alla pena di morte, ma non ho visto nessun “compagno” incatenarsi all’ambasciata cinese o cubana per impedire l’esecuzione dei dissidenti, mentre, invece, ci si straccia le vesti contro il capitalista Bush che ha la bocca sporca di sangue perché non ha impedito, anzi ha voluto, l’esecuzione di Saddam.
Questa è ipocrisia più che ideologia.
Sono sicuro però che alla finestra di casa tua la bandiera arcobaleno fa ancora bella mostra di sé.
Buon 2007 caro Gigi.

Francesco Fratellini

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