BASTIA – E c’è chi ha trascorso il Capodanno in aeroporto a a causa del pericolo terrorista. «Abbiamo avuto una grande paura, ferme per cinque ore all’aeroporto di Washington Dulles senza sapere nulla»: così Catherine Elin Bolton, traduttrice americana che vive da 20 anni in Italia, ora a Bastia Umbra, ha commentato la brutta esperienza vissuta, con la figlia Barbara di 16 anni, sul volo della British Airways partito mercoledì pomeriggio da Londra e diretto nella capitale statunitense, dove vivono i suoi parenti. L’aereo è rimasto bloccato sulla pista e solo dopo tre ore ed una minuziosa perquisizione dell’aeromobile i passeggeri sono potuti sbarcare.
«A 20 minuti dall’atterraggio ci hanno avvertiti che dovevano rimanere fermi ai nostri posti – ha raccontato la donna, ancora molto turbata – e siamo rimasti bloccati sulla pista d’atterraggio senza capire che cosa stesse succedendo».
«Pare – ha proseguito – che ci fossero persone sospette e che una valigia si trovasse su un sedile, al posto di un uomo. Una hostess ci ha rivelato che nell’ultima parte del volo due caccia militari avrebbero scortato il nostro aereo». «Il volo da Londra, partito alle tre del pomeriggio, doveva durare otto ore – ha affermato ancora Catherine – e con il fuso orario potevamo arrivare alle cinque del pomeriggio e festeggiare con calma il nuovo anno a Washington. Ma a causa di un po’ di ritardo del volo e delle cinque ore di blocco – ha concluso – il 2004 è arrivato in aeroporto».

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