Bastia

Capocchia fa a pezzi le liste civiche

Toni duri con l’Aristei «il cui capomastro pende a destra»

BASTIA UMBRA – All’attacco dell’Aristei, Capocchia risponde chiaramente: “Ho parlato con lei solo una volta. L’Aristei parla di arroganza, falsità, coerenza e aggressività, come se fosse una sbarbatella della politica che è stata messa all’angolo, ma, per fini elettorali, non disdegna di allearsi sia con l’estrema destra (2004), che con l’estrema sinistra (2009). I cittadini sanno che il vero capomastro delle Liste Civiche pende a destra, sebbene l’alleato principe è di estrema sinistra; dunque, di cosa parliamo? Qual è la coerenza? Dov’è il rinnovamento? Quali sono le proposte ai cittadini in risposta alle grandi problematiche legate alla crisi? Quando accantoneremo gli sberleffi subiti da poche persone che inducono a fare politica solo per vendetta?”. I punti di discussione tra i due soggetti politici, Rosella Aristei, candidato delle Liste Civiche, e Roberto Capocchia, coordinatore comunale del Pd bastiolo, sono svariati e ricchi di riferimenti a numerosi episodi politici. “Le motivazioni che impediscono alla Aristei di condividere una nuova politica di centrosinistra sono legate a personalismi e problemi che nulla hanno a che vedere con la politica e con i progetti per la città. L’Aristei, come Fratellini, si dimentica che il nostro candidato sindaco non è stato scelto nelle segrete stanze dalla giunta Lombardi, ma da 1.844 cittadini che si sono recati a votare per le primarie e che hanno scelto Criscuolo con quasi 1300 voti. Oggi, intorno a questa figura politica, i partiti di coalizione stanno dando vita a quel progetto di rinnovamento reale che tutti i cittadini vogliono. Vorrei, inoltre, ricorda-re, alla gente, a chi fa politica da anni e si propone come rinnovamento, che gli assessorati non sono ruoli assegnati dal popolo. Un eletto in consiglio comunale, una volta che rinuncia alla carica per un assessorato entra a far parte della squadra del sindaco ed è soggetto alle sue decisioni. Non è certo Criscuolo la prima e l’unica vittima sacrificale di una squadra di governo. Usare ogni mezzo, persino un colloquio privato avvenuto per testare se c’era spazio di dialogo, per sgomitare e cercare visibilità, non collocano certo questa forza politica ai vertici del panorama politico locale. Chi non ha paura e realmente si presenta ai cittadini in maniera diversa non usa questi mezzucci per un minimo di consenso, né tantomeno presenta ai cittadini un programma che si incentra solo e esclusivamente sull’urbanistica”.


Alberta Gattucci

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