Bastia

Capitan Lorio elogia la società sportiva della Edilizia Passeri Bastia

Campionato Nazionale Pallavolo Serie B2 Femminile (girone F)
Comunicato Stampa N° 75/2011 del 7 marzo 2012
BASTIA UMBRA – Dopo la vittoria abbastanza preventivabile quanto scontata contro il fanalino di coda della classifica, la Edilizia Passeri Bastia resta saldamente in seconda posizione nel campionato di serie B2 femminile.
In attesa dei prossimi scontri che sicuramente impegneranno in misura maggiore le biancoazzurre il presidente Ubaldo Passeri ha indetto una cena sociale nella sera di mercoledì 7 marzo per riunire tutte le giocatrici, lo staff tecnico, i collaboratori e fare il punto della situazione.
Un appuntamento che capita a metà stagione avanzata e che vuole essere una conviviale per staccare la spina un attimo dalla routine quotidiana e gratificare coloro che si danno da fare per mandare avanti con impegno l’attività del club bastiolo.
Intanto la vita delle giocatrici continua alternando sedute tecniche, sedute di pesi e momenti di relax, momenti nei quali uno sportivo riflette su quello che è il contesto in cui si trova ad operare, capitan Chiara Lorio fa una riflessione seria: «La posizione di uno sportivo è privilegiata. Al giorno d’oggi, dove molte persone a stento riescono ad arrivare a fine mese e dove molti giovani sono costretti a fare (pur non essendolo) i ‘bamboccioni’, potersi mantenere fuori casa, lavorando con quella che è la propria passione, è davvero una grande fortuna. Essere un’atleta e poter vivere di sport è sì frutto di tanti sacrifici e di scelte che magari a 16-17 anni hanno significato rinunce e impegni notevoli, ma ora come ora è una buona boccata d’ossigeno per chi, come me, magari si è appena laureato e sta cercando di inserirsi nel mondo del lavoro».
La centrale di origine laziale, al secondo anno in Umbria, e con una laurea fresca in Lettere parla apertamente di ciò che rappresenta lo sport per lei.
«Giocare a pallavolo per me significa, oltre che fare ogni giorno ciò che più amo, avere la serenità di poter costruire giorno per giorno la mia vita futura, quella lontana dai campi, in autonomia, lontano da casa e quindi dalla tutela economica della famiglia. Non si diventa certo ricchi come nel calcio, ma con i tempi che corrono avere 26 anni e vivere già fuori casa da svariato tempo, non è cosa da sottovalutare».
Di certo per una sportiva non professionista la differenza non la fanno solo i risultati del campo, ma anche il contesto in cui si trova.
«Ovviamente fare sport per ‘lavoro’, forse ancor più che in altri settori, comporta dei rischi, in un periodo di crisi economica come questa. Spesso le società si trovano ad affrontare problemi economici seri e non possono rispettare nel corso della stagione, gli impegni presi ad inizio anno. Anche qui, mi ritengo fortunata, a Bastia ho trovato un ambiente sano da questo punto di vista. Il presidente Passeri ha sempre rispettato i suoi impegni, e tutta la società si dimostra leale e corretta sotto il punto di vista economico e non solo. E di questi tempi, non è poco»!
UFFICIO STAMPA
LIBERTAS BASTIA PALLAVOLO

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