Doppietta per il successo sulla Juventina: “Ci siamo sbloccati, ora a Nocera la conferma”
BASTIA UMBRA – Sempre più nel segno di Michele Battistelli. Il prodotto del settore giovanile biancorosso, a soli 25 anni, è da considerarsi l’autentico trascinatore del Bastia. Sua non a caso la doppietta con la quale domenica passata è arrivata la prima vittoria in campionato ai danni della San Marco Juventina. Una vittoria che rilancia le ambizioni dell’undici di Renzo Tasso dopo lo scivolone all’esordio con la matricola Collepepe. “All’inizio i presupposti estivi erano veramente buoni – spiega lo stesso Battistelli –abbiamo giocato con squadre di categoria superiore e in tutti gli impegni non abbiamo mai sfigurato. Poi invece è arrivata la i coppa Italia. E qui non ci siamo confermati. Abbiamo perso due gare su tre, senza nemmeno segnare una rete. Abbiamo subito un calo emotivo, ma nel nostro spogliatoio restava la convinzione di essere una buona squadra. Consapevolezza che non è venuta meno neppure dopo la prima sconfitta in campionato con il Collepepe. Perché abbiamo perso, è vero, ma la squadra si è mossa bene in campo. Con la San Marco è stato il caso inverso. Non siamo stati brillantissimi, eppure abbiamo riportato a casa l’intera posta. Ora ci aspetta la trasferta di Nocera Umbra. Sicuramente andiamo con la voglia di tornare a casa con un risultato positivo”. Solo due giornate sono sufficienti per legittimare la presunta fuga di Pierantonio e Trestina? “Parlare di fuga è certamente prematuro, ma se queste due squadre sono le uniche ancora a punteggio pieno un motivo ci sarà. Onestamente mi sembra di poter dire che sono le due formazioni che hanno allestito i due migliori organici. Il Trestina ha inserito in un contesto già altamente competitivo due elementi di spessore come Daniel Mancini e Morvidoni. Il Pierantonio ha cambiato tanto,ma lo ha fatto con giocatori di grandissimo valore. Le novità regolamentari? Avere tante umbre in serie D poteva far pensare ad un campionato di Eccellenza in tono minore. Forse, dal punto di vista tecnico, il discorso ci può stare. Però è aumentato incredibilmente il tasso di agonismo. Ogni domenica è una battaglia. Le squadre sono tutte agguerrite. Il giovane in più inevitabilmente abbassa il tasso di esperienza di una squadra. Anch’io in passato ho giocato da sottoquota. Ma alla fine la verità con i giovani è una sola. Se uno è bravo gioca lo stesso”. A 25 anni si sente la bandiera del Bastia? “La cosa mi fa piacere. È il settimo anno che gioco con questa casacca. Sono di Bastia e sono il capitano di questa squadra. Sento molto la responsabilità. Devo dare l’esempio e trascinare gli altri. Comunque non è l’età che fa la differenza. Ma la mentalità. Spendo una parola per un nostro giovane. De Santis è si un sotto-quota, ma ha un comportamento tale per il quale lo considero già un veterano”. E con Renzo Tasso il rapporto come va? “Con lui ci conosciamo bene da gennaio, quando è arrivato a giocare. Come allenatore ha mantenuto il grande entusiasmo che aveva da giocatore, ma in alcune cose è cambiato. Del resto il ruolo glielo impone. Secondo me farà molta strada”. Obiettivo playoff? “Lot – teremo assieme ad altre formazioni, ma Bastia negli ultimi anni ha sempre dimostrato di poter lottare per questo obiettivo”.di SIMONE MAZZUOLI