Oggi l’ultima giornata della mostra mercato di attività venatoria, pesca e tiro a volo
A Bastia La manifestazione fieristica ha ricevuto 6mila visitatori nella prima giornata di apertura
PERUGIA – C’è tutta l’Italia che la domenica mattina veste la mimetica e mette in spalla la doppietta. Una parte del Paese che per tre giorni si è data appuntamento a Bastia, per la prima edizione di Capetav, la mostra mercato della caccia, della pescaedeltiroavolo.Il tutto in 140 stand allestiti da commercianti, aziende specializzate, associazioni e Istituzioni.
La crisi morde anche nel settore sportivo, ma la passione di cacciatori, pescatori ed esperti di tiro a volo non sembra venire meno. A dirlo sono i numeri, come le 6mila presenze alla prima fase della tre-giorni al Centro fiere di Bastia. Un preludio che ha superato le aspettative degli organizzatori della manifestazione, che oggi prevede l’ultima giornata di apertura.
Buona partecipazione anche da parte del pubblico più giovane con oltre duecento visite allo stand dell’Esercito, che ha messo in esposizione alcuni pezzi della storica Fabbrica d’Armi di Terni (ente del Comando Logistico). Tra le istituzioni militari ha aderito, con un proprio spazio espositivo, anche l’Arma dei Carabinieri.Presenti alcune delle più note aziende del settore della caccia come Falco, Effebi, Rizzini, Armi Magap, Fausti, Chiappa, Benelli, Perugini, Perazzi, Clever, Marocchi e Cheddite. Tra le aziende umbre presenti la Micio di Castiglion del Lago, Metelli di Bastardo, La Balistica di Perugia, Il Diamante di Gualdo Tadino Bruschetti di Città di Castello e la Mister Fish di Bastia.
Per la giornata di oggi è in programma (alle 10) la gara di costruttori di esca a mosca,mentre nel pomeriggio
sono previste le esibizioni dei balestrieri di Gubbio e degli istruttori “Spartan” del corso di Scienze per l’investigazione e la sicurezza dell’Università di Narni.
La manifestazione di Bastia ha ospitato anche un incontro della sezione regionale di Federcaccia sul calendario venatorio umbro. L’associazione,nel corso del’incontro, ha proposto “una preapertura al maggior numero di specie cacciabili, tra le quali tortora, colombaccio, anatidi, quaglia con il cane da ferma o da cerca, lo storno e tutte le specie opportuniste”.
In second’ordine, se dovesse “saltare” la preapertura, Federcaccia chiede alla Regione “l’apertura generale al maggior numero di specie possibili, anche stanziali”. Fatta eccezione del cinghiale,per il quale la stagione venatoria comincia il primo ottobre e si chiude il 31 dicembre.
Tra le altre proposte dell’associazione delle “doppiette” anche l’anticipo di una settimana del’addestramento dei cani, e l’inserimento della possibilità di iniziare tale attività dal primo settembre anche nelle zone soggette a protezione speciale (Zps).
“Per quanto riguarda il cinghiale – ha detto il direttivo di Federcaccia – riteniamo che altri metodi oltre la forma singola
e la braccata non siano ad ora praticabili. Mancando l’individuazione di zone specifiche per il loro esercizio si andrebbero a sovrapporre alle altre forme di caccia, con ripercussioni nel corretto e sano svolgimento dell’attività venatoria”.di ANTIOCO FOIS
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